giovedì 12 giugno 2014

QUALI SONO LE LEGGENDE – E LE VERITÀ – SULLE VACCINAZIONI?



È compito della sanità pubblica trasferire agli operatori e alla popolazione il messaggio centrale sui vaccini, sulla base di elementi oggettivi e provati scientificamente: l’efficacia contro alcune malattie prevenibili e potenzialmente letali associata a una indiscutibile sostanziale sicurezza. 
A questo fine viene proposto uno strumento informativo pensato per il grande pubblico: le “Domande&Risposte dell’Oms su miti e verità delle vaccinazioni”. A favore di una informazione chiara, accessibile e senza equivoci causati spesso da disinformazione e controinformazione.

1a leggenda
Un miglioramento delle misure igieniche e sanitarie eradicherà le malattie – i vaccini non sono necessari. FALSO
Verità/Dati di fatto
Nel caso in cui si fermassero i programmi vaccinali, le malattie prevenibili con i vaccini tornerebbero.
Anche se un’igiene migliore, il lavaggio delle mani e l’acqua pulita contribuiscono a proteggere dalle malattie infettive, queste malattie si possono diffondere indipendentemente dal livello di igiene. Se le persone non si vaccinassero, in breve tempo comparirebbero di nuovo malattie diventate poco frequenti, come la poliomielite e il morbillo.
2a leggenda
I vaccini si associano a parecchi effetti dannosi a lungo termine ancora sconosciuti. Le vaccinazioni possono essere anche fatali. FALSO
Verità/Dati di fattoI vaccini in uso sono molto sicuri. La maggior parte delle reazioni avverse alle vaccinazioni, per esempio un braccio dolorante o un modesto rialzo febbrile, è in genere lieve e transitoria. Gli eventi gravi sono molto rari e sono attentamente controllati e valutati. È molto più probabile che la salute venga gravemente compromessa da una malattia prevenibile da vaccinazione che dalla vaccinazione stessa. Per esempio, la poliomielite può determinare una paralisi, il morbillo può causare encefalite o cecità, molte malattie prevenibili con i vaccini possono essere fatali. Mentre qualsiasi danno grave o decesso causato dai vaccini riguarda un caso su moltissimi vaccinati, i benefici delle vaccinazioni superano di gran lunga il rischio e in assenza dei vaccini i danni o i decessi causati dalle malattie prevenibili sarebbero molti di più.
3a leggenda
Il vaccino combinato contro difterite, tetano e pertosse e il vaccino contro la poliomielite sono responsabili della SIDS (Sudden infant death syndrome, sindrome della morte in culla).FALSO
Verità/Dati di fattoNon esiste alcun nesso di causalità tra la somministrazione dei vaccini e la SIDS. Peraltro queste vaccinazioni vengono praticate in un momento della vita in cui i [alcuni] bambini possono andare incontro alla SIDS. In altre parole, esiste una coincidenza temporale tra vaccinazioni e SIDS, che si sarebbe verificata anche se non fossero state somministrate le vaccinazioni. È importante ricordare che queste quattro malattie sono potenzialmente rischiose per la vita e i bambini non vaccinati corrono un rischio grave di morte o di grave disabilità.
4a leggenda
Nel mio Paese, le malattie prevenibili con i vaccini sono quasi eradicate, per cui non c’è motivo per sottoporsi alle vaccinazioni. FALSO
Verità/Dati di fatto
Anche se le malattie prevenibili con i vaccini sono diventate poco frequenti in molti Paesi, gli agenti infettivi che le causano continuano a circolare in alcune parti del mondo. In un mondo globalizzato, questi agenti possono attraversare i confini geografici e infettare chiunque non sia protetto. Nell’Europa occidentale, per esempio, a partire dal 2005 si sono verificati focolai di morbillo in popolazioni non vaccinate in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna e Svizzera. Quindi, le due ragioni fondamentali per sottoporsi alle vaccinazioni sono la protezione individuale e quella collettiva. Il successo dei programmi vaccinali, così come il successo della società, dipendono dalla cooperazione di ogni individuo al fine di assicurare il bene di tutti. Per fermare il contagio di una malattia, non ci si deve affidare solamente alle persone che si hanno intorno, ma si deve fare in prima persona quanto è possibile.
5a leggenda
Le malattie infantili prevenibili con i vaccini sono solo un fatto negativo che fa parte della vita. FALSO
Verità/Dati di fatto
Le malattie prevenibili con i vaccini non devono essere “fatti della vita”. Malattie come il morbillo, la parotite e la rosolia sono gravi e possono causare, in adulti e bambini, complicazioni serie come polmonite, encefalite, cecità, diarrea, infezioni dell’orecchio, sindrome da rosolia congenita (se una donna contrae la rosolia nelle prime fasi della gravidanza) e morte. Tutte queste malattie e le conseguenze negative possono essere evitate con i vaccini. La mancata vaccinazione contro queste malattie mette i bambini in uno stato di vulnerabilità evitabile.
6a leggenda
Somministrare a un bambino più di un vaccino alla volta può aumentare il rischio di eventi avversi pericolosi, che possono sovraccaricare il suo sistema immunitario. FALSO
Verità/Dati di fatto
Le prove scientifiche mostrano che somministrare più vaccini nello stesso momento non determina effetti negativi per il sistema immunitario del bambino. Ogni giorno i bambini sono esposti a parecchie centinaia di sostanze estranee che suscitano una risposta immunitaria. Il semplice fatto di mangiare gli alimenti introduce nell’organismo nuovi antigeni, e numerosi batteri vivono nella bocca e nel naso. Un bambino è esposto a molti più antigeni quando contrae un comune raffreddore o mal di gola che da parte dei vaccini. I principali vantaggi del ricevere più vaccini in una volta sola stanno nella riduzione degli accessi ai servizi di vaccinazione, con risparmio di tempo e di denaro, e con una maggiore probabilità che venga completato il ciclo vaccinale raccomandato. Inoltre, la disponibilità di vaccini combinati, come nel caso di morbillo, parotite, rosolia, implica anche meno iniezioni.
7a leggenda
L’influenza è solo un disturbo e il vaccino non è molto efficace. FALSO
Verità/Dati di fatto
L’influenza è molto più che un disagio. È una malattia talvolta grave responsabile di 300.000-500.000 morti ogni anno nel mondo. Hanno un rischio più elevato di infezione grave o di decesso le donne in gravidanza, i bambini piccoli, gli anziani già debilitati e tutte le persone con una malattia cronica come l’asma o una cardiopatia. Vaccinare le donne in gravidanza fornisce il beneficio aggiuntivo di proteggere i neonati (al momento non è disponibile alcun vaccino per bambini sotto i 6 mesi). La vaccinazione antinfluenzale conferisce un’immunità contro i tre ceppi più diffusi circolanti in ogni singola stagione. Rappresenta il modo migliore per ridurre la probabilità di malattia grave e di contagio. Prevenire l’influenza significa evitare costi sanitari aggiuntivi e mancati guadagni dovuti a giorni perduti a scuola o al lavoro.
8a leggenda
È meglio essere immunizzati dalla malattia che dai vaccini. FALSO
Verità/Dati di fatto
I vaccini interagiscono con il sistema immunitario in modo da produrre una risposta immune simile a quella evocata dalle infezioni naturali, ma non determinano la malattia né espongono le persone al rischio di potenziali complicazioni.
D’altra parte il prezzo pagato per acquisire l’immunità attraverso l’infezione naturale può consistere in ritardo mentale nel caso dell’infezione da Haemophilus influenzae di tipo b, in difetti congeniti per quanto riguarda la rosolia, in cancro del fegato per il virus dell’epatite B, nel decesso nel caso del morbillo.
9a leggenda
I vaccini contengono mercurio che è pericoloso. FALSO
Verità/Dati di fatto
Il tiomersale è un composto organico contenente mercurio, aggiunto ad alcuni vaccini come conservante. È il conservante di più largo impiego per i vaccini forniti in contenitori multi-dose. Non ci sono prove che la quantità di tiomersale utilizzata nei vaccini comporti rischi per la salute. In Italia nei programmi estesi di vaccinazione routinaria sono utilizzati vaccini che non contengono tiomersale.
10a leggenda
I vaccini sono responsabili dell’autismo. FALSO
Verità/Dati di fatto
Lo studio del 1998 che ha lanciato l’allarme su una possibile associazione tra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia MPR (measles-mumps-rubella, MMR) e autismo è stato giudicato a posteriori gravemente fallace, tanto che l’articolo è stato ritirato dalla rivista che l’aveva pubblicato. Purtroppo, la sua pubblicazione aveva generato un tale panico da condurre a un calo delle coperture vaccinali e di conseguenza a epidemie di queste malattie. Non c’è comunque prova di un legame tra vaccino MPR e autismo o disturbi dello spettro autistico.
News Box- Medico e Bambino
Medico e Bambino 2014;33:289-290 
a cura di Federico Marchetti
Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
“What are some of the myths – and facts – about vaccination?”, Aprile 2013
Traduzione della Redazione di Epicentro
“Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica” a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

sabato 7 giugno 2014

INTERVENTI PRECOCI PER LO SVILUPPO DEL BAMBINO


Il concetto di early childhood development (ECD) risale alla fine degli anni ’80 ma si è imposto all’attenzione generale a partire dalla fine degli anni ’90. Se la sua traduzione letterale è “sviluppo precoce del bambino”, il suo significato operativo è “interventi precoci per lo sviluppo del bambino”. Il concetto di base dell’ECD è che lo sviluppo neurologico e quindi psicologico del bambino non è automatico, ma avviene in risposta a stimoli sociali e interpersonali. Questi stimoli, e quindi le azioni e le situazioni che ne creano i presupposti, influenzano numero, direzione e stabilità delle connessioni sinaptiche e quindi lo sviluppo delle reti neurali che sono alla base delle diverse competenze del bambino, delle interazioni tra queste e della sua capacità di apprendere. 

Sono questi i presupposti dell'articolo pubblicato sul numero di Aprile dellla rivista "Medico e Bambino" dal titolo "Interventi precoci dello sviluppo del bambino: Razionale, evidenze, buone pratiche", a firma di Giorgio Tamburlini.

Si tratta di una visione di insieme dei concetti base dell’early childhood development e delle pratiche che lo supportano e un forte richiamo affinché la pediatria nel suo insieme comprenda l’importanza degli interventi precoci e il proprio ruolo nel sostenerli e realizzarli. 

Interventi effettuati in età molto precoce, a partire dal periodo pre e periconcezionale - attuati supportando direttamente o indirettamente le risorse, le competenze e la salute dei genitori - sono in grado di migliorare le opportunità di sviluppo ottimale e di ridurre al tempo stesso le esposizioni a fattori negativi, con effetti benefici sui bambini e sulla società intera.
I servizi e gli operatori a contatto con i genitori, e in primo luogo i pediatri, possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere buone pratiche per le quali vi è evidenza di efficacia sullo sviluppo precoce del bambino.
C’è molto che si può fare quindi, con poche risorse necessarie se non quelle che si mettono in campo come professionisti, per contribuire a una missione tra le più importanti: quella di offrire una buona partenza a tutti i bambini, offrendo informazioni, supporto e guida ai loro genitori.  “La più grande sfida del nostro tempo non riguarda il lavoro, né la democrazia, né l’ambiente, ma il modo in cui i genitori si relazionano ai propri figli, perché da questo dipende in buona parte tutto il resto".

G. Tamburlini
Medico e Bambino 2014;33:232-239 

mercoledì 4 giugno 2014

SANITA' E DISINFORMAZIONE: IL CASO DEL VACCINO CONTRO IL MORBILLO


Questo che segue è l'inizio di un bellissimo articolo pubblicato il 31 Maggio sulla "Stampa" a firma di Elena Cattaneo, senatrice a vita, scienziata e docente all’Università di Milano, Gilberto Corbellini, storico e filosofo della medicina all’Università la Sapienza e Michele De Luca, professore di biochimica all’Università di Modena e Reggio Emilia in merito alla trasmissione "Le Iene" che questa volta si è occupata in modo indegno delle vaccinazioni e dei possibili rischi.

"Siamo cittadini italiani di una generazione che ha epigeneticamente introiettato la tolleranza, ma non troviamo un argomento etico valido per giustificare coloro che gettano benzina sul fuoco della sofferenza causata da gravissime malattie, per generare conflitti tra malati, scienziati, medici e politici. In sostanza, tra scienza e società. Stiamo parlano degli autori e realizzatori del programma «Le Iene». Dopo aver «pubblicizzato e dato luce» all’imbroglio di Stamina, coinvolgendo pazienti con gravi patologie neurodegenerative, il programma di Davide Parenti si è lanciato nell’esplorazione di tutte le possibili operazioni di disinformazione ai danni dei malati che fossero mediaticamente appetibili. Occorre una buona dose di malvagità, malevolenza, narcisismo, assenza di vergogna, etc. per perseguire così insistentemente nell’opera di aggravare le sofferenze altrui. E’ per questo, anche, che non troviamo argomenti validi per evitare di sollevare un problema che Davide Parenti e i suoi hanno già provato a far passare, cosa che non è, come la richiesta di un bavaglio alla loro libertà di espressione. Infatti, vediamo cosa stanno facendo, ancora, costoro...."

L'Associazione Culturale Pediatri su questa vicenda scrive una lettera alla cortese attenzione 

del Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin,
del Garante per l’Infanzia, Dott Vincenzo Spadafora,
del Comitato Applicazione Codice Media e Minori, Ministero Sviluppo Economico


Questo il testo della lettera che, come rivista Medico e Bambino, condividiamo pienamente:

L’Associazione Culturale Pediatri segnala alla Vostra attenzione la grave opera di disinformazione sanitaria attuata dal servizio della trasmissione tv LE IENE – a firma della “iena” Matteo Viviani – andato in onda il 28 maggio u.s.
Prendendo spunto dalla situazione di due famiglie con figli portatori di gravi handicap, si parlava di indennizzi ricevuti in un caso e disattesi nell’altro, rispetto a danni causati dalle vaccinazioni obbligatorie.
I due adolescenti sono infatti affetti uno da autismo e l’altro da paralisi cerebrale infantile. Il messaggio durante il servizio era chiaro: i vaccini possono causare autismo e paralisi cerebrale.
Tuttavia, non è stata esibita alcuna prova di causalità se non, in un caso il giudizio (solamente riferito e non in prima persona) effettuato da un medico primario e, nel secondo della commissione di un tribunale militare. La trasmissione Le Iene, in particolare, si è già fatta attiva promotrice di campagne, con servizi tv di dubbia eticità, a supporto di iniziative sconfessate dalla comunità scientifica, con pesanti risvolti giudiziari, il caso STAMINA su tutte.
Chiediamo alle istituzioni competenti di voler intervenire affinché chiunque tratti argomenti così complessi lo faccia con responsabilità, rigore scientifico e moderazione e soprattutto nel reale interesse generale e non per scopi sensazionalistici.
Ricordiamo infatti che l’unica connessione dimostrata tra le vaccinazioni e un esito di Paralisi cerebrale infantile e di Disturbo pervasivo dello sviluppo è quella temporale. 
La letteratura scientifica internazionale ci informa che il momento in cui si verifica il danno che porterà all’autismo si colloca nella fase prenatale dello sviluppo cerebrale e, dunque, in qualità di medici pediatri a contatto giornaliero nei nostri ospedali e nei nostri ambulatori con bambini affetti da ogni tipo di patologia, vogliamo ribadire con convinzione che:
- la “Sindrome autistica postvaccinale” non esiste, è un falso storico, poiché si tratta di una “diagnosi” formulata in modo
subdolo e scorretto basata solamente su un rapporto temporale e non su un dimostrato rapporto di causa-effetto. L’autismo si manifesta a due-tre anni, quindi dopo la vaccinazione MPR effettuata, come noto, a 13-15 mesi, questo è il fondamento della pseudo diagnosi.
Servizi sui mass media come quello delle Iene rappresentano, a nostro avviso, un grave atto di arbitrario intervento contro la sanità pubblica perché creano allarmismi nelle famiglie, producendo inevitabilmente il risultato di allontanare i genitori dalle vaccinazioni. Non ci stancheremo mai di ribadire che con la riduzione delle coperture vaccinali aumenteranno le malattie con le loro complicanze, oggi prevenute proprio dai vaccini.
Vogliamo dire agli autori del servizio TV e a chi si occupa nel mondo dell’informazione di temi così delicati, che è doveroso approfondire adeguatamente la materia trattata, coinvolgendo nell’analisi scienziati indipendenti in grado di fornire risposte significative, realmente utili per le famiglie.
Non si può seminare ancora, e in maniera superficiale, il dubbio che i vaccini siano dannosi. 
Grazie alle vaccinazioni di massa la mortalità infantile nel nostro Paese è stata quasi azzerata, e in particolare nel caso del vaccino Morbillo-Rosolia–Parotite, chi si occupa di informazione deve considerare e approfondire lo scenario che si realizzerebbe con il ritorno di una malattia dagli esiti invalidanti dimostrati per un bambino su mille come il morbillo.
Certi di aver stimolato la vostra sensibilità su un tema così importante per la salute dei più indifesi tra i cittadini, inviamo i nostri più cari saluti.
Dr. Paolo Siani, presidente ACP
Dr. Rosario Cavallo, responsabile ACP Gruppo Vaccini