venerdì 11 giugno 2010

Conflitto di interesse in medicina: essere consapevoli dei rischi è il primo passo



Il conflitto di interesse interessa ora anche organismi al di sopra di ogni sospetto come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Gli inglesi lo hanno dichiarato sulla grande stampa (dal British Medical Journal (BMJ), con un editoriale di Fiona Godlee, editor in chief della rivista, all'Agenzia di Giornalismo Investigativo di Londra (BIJ)), pubblicando e commentando i risultati dell'inchiesta condotta su come l'OMS si è comportata a riguardo della pandemia influenzale.

Viene rilevato che alcuni degli esperti che avevano partecipato alla redazione delle linee guida dell’OMS per le pandemie erano sul libro paga di industrie farmaceuticheche producono medicinali o vaccini contro i virus influenzali. Viene anche sottolineata una "mancanza di trasparenza" nella gestione della crisi del virus H1N1 da parte dell’OMS e delle istituzioni sanitarie pubbliche, con l'accusa di aver "dilapidato una parte della fiducia che gli europei hanno in questi organismi".

Un anno esatto oggi dopo l’annuncio, l’11 maggio 2009, dell’inizio della pandemia influenzale, molti governi occidentali si ritrovano con scorte inutilizzate di farmaci antivirali e vaccini contro il virus A, H1N1, ordinati a un carissimo prezzo, mentre la banca JP Morgan valuta il giro d’affari tra 5,8 e 8,3 miliardi di euro.

Il legame presunto tra persone dell'OMS deputate a stilare le raccomandazioni sull'influenza e le case farmaceutiche non sarebbe dell'ultima ora, ma si fà risalire al 1999. Le raccomandazioni vengono scritte da quattro esperti in collaborazione con il «Gruppo di lavoro europeo sull'influenza» (Eswi). Senza certo una qualche sorpresa nel sapere che l’Eswi è interamente finanziato da Roche e dagli altri produttori di vaccini e due degli esperti, hanno partecipato a eventi finanziati da Roche. L'inchiesta, molto dettagliata e che merita di essere letta per esteso, è a firma di due giornalisti britannici, Deborah Cohen e Philip Carter.

L’articolo cita diversi altri esperti coinvolti in documenti strategici dell’OMS, che sono stati retribuiti dall'industria farmaceutica e che hanno pubblicato degli articoli sull’utilità dei farmaci retrovirali (Tamiflu della Roche o Relenza di GlaxoSmith Kline), utilità oggi contestata all’interno della comunità medica.

I due giornalisti deplorano anche il segreto tenuto dall’OMS sulla composizione del comitato d’urgenza, che ha dichiarato poi la "pandemia" e che (quasi) inevitabilmente ha scatenato i costosi contratti per i vaccini in tutto il mondo, anche a fronte di alcune voci critiche che proponevano a granvoce cautela ed una chiave di lettura epidemiologica diversa. Ora il rapporto sarà sottoposto all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e dei suoi 47 stati membri il prossimo 24 giugno.

La notizia è stata intanto ripresa sulla stampa (scientifica e non) di tutto il mondo, con grande eco e con conseguenze che potranno essere di due tipi: a) scandalismo e sfiducia; b) riflessione su rimedi possibili (lo invoca a gran voce Fiona Godlee nel suo editoriale: "WHO must act now to restore its credibility, and Europe should legislate" ), di fronte a questa "diagnosi" che riguarda la classe medica (ma non solo) che si chiama "conflitto di interesse".

La parola "conflitto" pone un problema che come prima cosa è di natura giuridica, ma anche di coscienza morale, e che Gianni Tognoni riprende brillantemente in un editoriale pubblicato qualche hanno fà su Medico e Bambino, partendo da una domanda: "la medicina può ancora essere riconducibile a una vocazione disinteressata?" Domanda apparentemente con una risposta semplice che richiama la "coscienza di ognuno rispetto ad una vocazione per definizione disinteressata".
E' oramai chiaro che il conflitto esiste, che ha una letteratura vastissima (talmente vasta da renderla poco credibile) e che i rimedi sino a questo momenti adottati (nei congressi ECM, nella costituzione di gruppi di lavoro istituzionali, non ultimi quelli per la stesura di linee guida) di fare dichiarare il conflitto di interesse come strumento di "trasparenza", sono risultati una bufala un pò ipocrita, che sà tanto di presa in giro e non di presa di coscienza e di contenuto "contro" il conflitto/profitto.
Ma il "medico portatore" di conflitto di interesse è evidentemente talmente diffuso (quasi di più del portatore del trait talassemico) da far proporre in questi giorni sulle pagine della prestigiosa rivista Ann Intern Med , nell'ambito delle novità per rendere le linee guida all'altezza di una medicina più credibile nelle sue raccomandazioni, una serie di paletti e strumenti di controllo che assomigliano ad una sorta di alchimia magica ed un pò fantasiosa.
Li riportiamo nel dettaglio:
1) gli esperti nominati debbono comunicare tutte le attività professionali, il supporto a piani di ricerca, le consulenze e le relazioni remunerate dalle industrie farmaceutiche
2) durante il lavoro di sviluppo delle Linee Guida gli esperti coinvolti debbono rifiutare ogni attività che comporti rapporti commerciali con le industrie
3) per ogni capitolo è stato designato quale chapter editor un metodologo privo di conflitti economici o intellettuali, responsabile degli indirizzi e della forza delle raccomandazioni
4) gli esperti di area (deputy editors) con conflitto di interesse non partecipano alle votazioni sulle decisioni da prendere
5) è introdotto il concetto di conflitto "intellettuale" riferito ad attività che potenzialmente possono portare a un particolare attaccamento a uno specifico punto di vista e condizionare, quindi, il giudizio complessivo
6) costruzione e compilazione di una griglia di interessi riferiti a tutte le raccomandazioni che vengono formulate.

Funzionerà? Staremo a vedere. Resta da chiedersi se è ancora pensabile immaginare che la medicina trovi, al proprio interno, un’autonomia concettuale che permetta di muoversi in modo tale da ri-diventare protagonista attiva di comportamenti che ricreino spazi di indipendenza rispetto ai conflitti di interesse.

Federico Marchetti

Bibliografia

Godlee F. Conflicts of interest and pandemic flu. BMJ 2010;340:c2947

Cohen D, Carter P. WHO and the pandemic flu "conspiracies." BMJ 2010;340c2912

Tognoni G. Il conflitto d'interesse. Medico e Bambino 2006;5:279

Radzik D. Occhio al conflitto... di interesse! un’indagine su tre riviste mediche pediatriche. Medico e Bambino 2006;25(5):304-308

Marchetti F. Il conflitto d'interesse. Il punto di vista del pediatra. Medico e Bambino pagine elettroniche 2009;12(5) http://www.medicoebambino.com/?id=PPT0905_10.html

Buzzetti R. Linee guida a confronto. Un’analisi critica di due linee guida sull’asma infantile. Quaderni acp 2007;14(6):26-29

Guyatt G et al. The vexing problem of guidelines and conflict of interest: a potential solution. Ann Intern Med 2010;152:738