mercoledì 30 gennaio 2013

GIOVANI E NUOVI MEDIA



Tutti o quasi tutti i ragazzi usano le tecnologie digitali e questo sta modificando profondamente il loro modo di vivere e comunicare. Dobbiamo rallegrarcene, o forse ce ne dobbiamo anche preoccupare, come genitori e come pediatri?
Il numero di dicembre di Medico e Bambino (www.medicoebambino.com) riporta un articolo (a firma Gabriele Qualizza, Sociologo dell’Univesità di Trieste) che riguarda il mondo dei ragazzi che trovano nei social network una dimensione nuova e diversa del vivere sociale.
È una ricerca, condotta tramite questionario che ha riguardato 514 ragazzi e giovani tra i 14 e 24 anni nella regione Friuli Venezia Giulia, che ci consente di conoscere i tanti aspetti, non necessariamente tutti positivi, dello stare in rete.
Il 99,6% degli intervistati dispone di almeno un dispositivo di telefonia mobile e di  un computer (99.2%). L’84% dispone di un lettore mp3/mp4 e di una macchina fotografica digitale (83%). Il cellulare è utilizzato per più di due ore al giorno dal 40% dei ragazzi. Limitata attenzione viene riferita per la TV, la radio e la carta stampata, mentre è considerevole il tempo dedicato alla navigazione in rete e ai social network (oltre due ore al giorno per il 48% e il 30% dei ragazzi, rispettivamente).  
Dai dati raccolti emerge la raffigurazione di un mondo variegato e complesso, non riducibile alle arbitrarie e schematiche definizioni. I nativi digitali non sono degli “eremiti tecnologici”, ma degli animali sociali costantemente connessi con il mondo esterno (solo il 4% esce con i propri amici meno di prima, mentre il 72% mantiene i ritmi precedenti e il 24% esce addirittura più di prima) e il web si è trasformato da risorsa per acquisire informazioni ad ambiente comunicativo integrato.

L’articolo è accompagnato dall’editoriale di Giorgio Tamburlini in cui si sottolineano le opportunità e i rischi derivati da quella che è stata definita la “domesticazione” delle tecnologie digitali: se è evidente che le tecnologie digitali e la rete rappresentano delle grandi opportunità di comunicazione, informazione, apprendimento e svago, esiste il bisogno di una maggior informazione e consapevolezza della popolazione, soprattutto delle sue fasce più vulnerabili, bambini e adolescenti, e dei loro genitori e insegnanti, sui i rischi psicologici, cognitivi e biologici, derivanti dall’uso sconsiderato e compulsivo delle tecnologie digitali.


Qualizza G. Giovani e nuovi media: pratiche di consumo digitale e dinamiche relazionali. Medico e Bambino 2012;31:639-46

Tamburlini G. Bambini e tecnologie digitali: modificazioni del costume, opportunità e rischi. Medico e Bambino 2012;31:6119-20.
Scarica l’editoriale al link http://www.medicoebambino.com/?id=1210_619.pdf

domenica 20 gennaio 2013

Assistenza sanitaria alla popolazione straniera, sancito accordo Conferenza Stato-Regioni



Garantire una maggiore uniformità dei percorsi di accesso all'assistenza sanitaria per la popolazione straniera in Italia. E' questo l'obiettivo dell'Accordo “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane”, sancito dalla Conferenza Stato-Regioni il 20 dicembre 2012.

Il Ministro Balduzzi spiega che esso va nella direzione dell’accoglienza di “chi arriva in Italia per cercare protezione da profugo o lavoro da immigrato e offrendo l’apporto di nuove risorse umane per il nostro sviluppo”. A tal fine è stato necessario “raccogliere in un unico strumento operativo le disposizioni  normative nazionali e regionali relative all’assistenza sanitaria agli immigrati, anche al fine di semplificare la corretta circolazione delle informazioni tra gli operatori sanitari, poiché  sul territorio nazionale è stata riscontrata una difformità di risposta in tema di accesso alle cure da parte della popolazione immigrata che può essere in contrasto con l’art. 32 della Costituzione”.
Tale accordo è la conclusione di un percorso avviato da oltre quattro anni sia con ricerche specifiche, come quella coordinata dalla Regione Marche e quella dell’Area sanitaria della Caritas di Roma, sia all’interno del Tavolo interregionale “Immigrati e servizi sanitari” presso la Commissione salute della Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
Va ricordato che a seguito della Legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001, “Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione”, le Regioni sono gli enti di programmazione cui spetta la competenza legislativa in termini di tutela della salute, ma, compito dello Stato è quello di garantire l’equità nell’attuazione di questo diritto sancito dalla Costituzione.
L’accordo prevede tra l’altro l’iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri anche in assenza del permesso di soggiorno.

Il Ministero della Salute nel recente riparto dei fondi destinati agli obiettivi di piano ha previsto una cifra vincolata di 30 milioni di euro per la tutela della salute degli stranieri extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Il Ministro Balduzzi a questo proposito dichiara: “Si tratta di iniziative che concretizzano l’art. 32 della Costituzione, perché nessuno sia escluso dai percorsi assistenziali in un’ottica di equità e di giustizia”.

Tratto dal sito del Ministero della Salute