Tutti o
quasi tutti i ragazzi usano le tecnologie digitali e questo sta modificando
profondamente il loro modo di vivere e comunicare. Dobbiamo rallegrarcene, o
forse ce ne dobbiamo anche preoccupare, come genitori e come pediatri?
Il numero
di dicembre di Medico e Bambino
(www.medicoebambino.com) riporta un articolo (a firma Gabriele Qualizza,
Sociologo dell’Univesità di Trieste) che riguarda il mondo dei ragazzi che
trovano nei social network una dimensione nuova e
diversa del vivere sociale.
È
una ricerca, condotta tramite questionario che ha riguardato 514 ragazzi e
giovani tra i 14 e 24 anni nella regione Friuli Venezia Giulia, che ci consente
di conoscere i tanti aspetti, non necessariamente tutti positivi, dello stare
in rete.
Il
99,6% degli intervistati dispone di almeno un dispositivo di telefonia mobile e
di un computer (99.2%). L’84% dispone di
un lettore mp3/mp4 e di una macchina fotografica digitale (83%). Il cellulare è
utilizzato per più di due ore al giorno dal 40% dei ragazzi. Limitata
attenzione viene riferita per la TV, la radio e la carta stampata, mentre è
considerevole il tempo dedicato alla navigazione in rete e ai social network
(oltre due ore al giorno per il 48% e il 30% dei ragazzi, rispettivamente).
Dai
dati raccolti emerge la raffigurazione di un mondo variegato e complesso, non
riducibile alle arbitrarie e schematiche definizioni. I nativi digitali non
sono degli “eremiti tecnologici”, ma degli animali sociali costantemente
connessi con il mondo esterno (solo il 4% esce con i propri amici meno di
prima, mentre il 72% mantiene i ritmi precedenti e il 24% esce addirittura più
di prima) e il web si è trasformato da risorsa per acquisire informazioni ad
ambiente comunicativo integrato.
L’articolo è accompagnato
dall’editoriale di Giorgio Tamburlini in cui si sottolineano le opportunità e i
rischi derivati da quella che è stata definita la “domesticazione” delle
tecnologie digitali: se
è evidente che le tecnologie digitali e la rete rappresentano delle grandi opportunità
di comunicazione, informazione, apprendimento e svago, esiste il bisogno di una
maggior informazione e consapevolezza della popolazione, soprattutto delle sue
fasce più vulnerabili, bambini e adolescenti, e dei loro genitori e insegnanti,
sui i rischi psicologici, cognitivi e biologici, derivanti dall’uso
sconsiderato e compulsivo delle tecnologie digitali.
Qualizza G. Giovani e nuovi media: pratiche di consumo digitale e
dinamiche relazionali. Medico e Bambino 2012;31:639-46
Scarica
l’articolo al link http://www.medicoebambino.com/?id=1210_639.pdf
Tamburlini G. Bambini e
tecnologie digitali: modificazioni del costume, opportunità e rischi. Medico e
Bambino 2012;31:6119-20.
Scarica l’editoriale al
link http://www.medicoebambino.com/?id=1210_619.pdf
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