Sembrava una vecchia teoria ormai screditata, invece il Tribunale di Rimini è tornato a sostenere che un vaccino può fare diventare autistico un bambino. Lo ha fatto con la sentenza n. 2010\148, Ruolo n°2010\0474; Cron. N° 2012\886, con la quale ha accolto il ricorso presentato da una coppia di genitori contro il ministero della Salute per chiedere il pagamento dell’indennizzo per complicanze irreversibili causate da una vaccinazione. Contro la sentenza, che ha destato molto clamore, si sono pronunciati tutti i Board Scientifici di Società, Associazioni e Federazioni che hanno sottolineato il loro sconcerto, richiamandone le ragioni: la sentenza fa riferimento ad un vecchio studio che è stato dichiarato come un falso storico, per dichiarazione della stessa rivista che lo aveva pubblicato.
Abbiamo ritenuto opportuno riportare il testo integrale riportato dai colleghi dell’Istituto Superiore di Sanità sull’argomento. Il contenuto del documento assume un peso scientifico che di per sè fà fronte alle notizie false ed alla disinformazione, che purtroppo hanno trovato spazio in un atto di un Tribunale colpevolmente non al passo con i tempi.
La presenza di una possibile
associazione causale tra vaccinazione con il vaccino Mpr e
autismo è stata estensivamente studiata. Il termine autismo
si riferisce a un insieme di patologie caratterizzate da
problemi di comunicazione e interazione con gli altri, unite
a una tendenza a mostrare comportamenti o interessi
ripetitivi. I pazienti con disordini di tipo autistico
possono presentare uno spettro ampio di condizioni cliniche:
da una sostanziale assenza di interazione con gli altri, a
situazioni in cui l’adattamento al contesto sociale è buono
nella maggior parte dei casi. Di solito l’autismo viene
diagnosticato nel secondo anno di vita o in età prescolare,
anche se in alcuni bambini la diagnosi è più tardiva. È
stato inoltre riportato che il 20% circa dei bambini con
autismo presenta una regressione del comportamento; questi
bambini, cioè, hanno uno sviluppo neurocomportamentale
apparentemente normale fino a un certo punto della loro
vita, quando perdono le capacità di comunicazione acquisite
fino a quel momento. L’autismo può aver molte cause e si
ritiene che tra i fattori più importanti vi siano quelli
genetici e la presenza alla nascita di anomalie cerebrali.
L’ipotesi che la vaccinazione Mpr possa essere associata
ad autismo è stata sollevata negli anni Novanta da uno
studio inglese, in cui si sosteneva che il vaccino
trivalente Mpr potesse provocare un’infiammazione della
parete intestinale, responsabile del passaggio in circolo di
peptidi encefalo-tossici. Questa ipotesi ha avuto una vasta
risonanza sulla stampa anglosassone, ed è stata
successivamente valutata da numerosi studi condotti sia in
Europa che negli USA. Nessuno degli oltre 20 studi
condotti negli ultimi 13 anni ha confermato che possa
esserci una relazione causale tra vaccino Mpr e autismo.
Inoltre, gli stessi autori dello studio inglese hanno
successivamente ritirato le loro conclusioni e dichiarato
che i dati presentati erano insufficienti per stabilire
un’eventuale relazione causale e nel 2010 la nota
rivista medica “The Lancet”, che aveva pubblicato lo studio
sopra citato nel 1998, ha formalmente ritirato tale
articolo. Oltretutto è stato recentemente riportato
che, oltre ai difetti epidemiologici di questo studio,
numerosi fatti circa la storia anamnestica dei pazienti
fossero stati alterati dall’autore per supportare i
risultati e che l’intero studio fosse distorto da interessi
economici. In particolare:
- tre dei nove casi riportati nello studio come affetti da autismo regressivo non erano mai stati diagnosticati come autistici
- nonostante lo studio riportasse che prima della vaccinazione 12 bambini erano “normali”, cinque avevano una documentazione che attestava precedenti problemi dello sviluppo
- è stato riportato che alcuni bambini avevano sviluppato dei sintomi comportamentali nei giorni successivi alla vaccinazione, ma nella documentazione clinica veniva riportato che l’inizio di tali sintomi era avvenuto alcuni mesi dopo la vaccinazione
- in nove casi, i risultati istopatologici del colon sono stati alterati da “nessuna o una minima fluttuazione nelle cellule infiammatorie” a “colite non specifica”
- i soggetti erano stati reclutati attraverso gruppi di persone contrari alla vaccinazione Mpr e lo studio è stato commissionato e finanziato con l’obiettivo di avviare una vertenza legale.
L’Autore è stato radiato dall’Ordine dei medici per il
suo comportamento.
La possibile relazione tra vaccini Mpr e autismo è stata
ampiamente analizzata da un gruppo indipendente di esperti
negli Usa (Institute of medicine, Iom) il quale, sulla base
di una approfondita revisione degli studi clinici ed
epidemiologici esistenti, ha concluso che le evidenze
disponibili respingono l’ipotesi di una relazione causale. I Centers for disease control and prevention (Cdc)
statunitensi e altre organizzazioni inclusa l’American
academy of pediatrics, un’organizzazione professionale con
60 mila membri, hanno raggiunto le stesse conclusioni.
Una recente review ha, inoltre, riportato e valutato
i numerosi studi epidemiologici condotti in diversi Paesi
europei e americani per indagare la relazione tra vaccino
Mpr e autismo, concludendo che non esiste un nesso causale.
L’ampia dimensione delle popolazioni studiate ha permesso di
raggiungere un livello di potere statistico sufficiente a
rilevare anche rare associazioni.
Inoltre, i potenziali meccanismi biologici finora
ipotizzati per spiegare come il vaccino Mpr possa scatenare
l’insorgenza di una sindrome autistica sono solo teorici e
non supportati da evidenze scientifiche. Non è stato
dimostrato che il vaccino trivalente sia causa di
infiammazione cronica intestinale o perdita della funzione
della barriera intestinale, né esiste alcuna evidenza di un
possibile ruolo del sistema immunitario nell’autismo.
Anche se alcuni dati suggeriscono che l’incidenza di
autismo sia in aumento non è chiaro se questo aumento sia
reale o dovuto a una migliorata conoscenza della sindrome
tra i medici o all’utilizzo di una più ampia definizione di
caso per la diagnosi, e comunque non è stata rilevata alcuna
correlazione tra incremento dell’incidenza dell’autismo e
incremento dei tassi di copertura vaccinale con il vaccino
trivalente.
Al contrario, uno studio recente ha messo in evidenza che
negli Stati Uniti la vaccinazione contro la rosolia, che
nella maggioranza dei casi viene somministrata come vaccino
Mpr, ha evitato, dal 2001 al 2010, centinaia e forse
migliaia di casi di disturbi dello spettro autistico.
L’insieme degli studi pubblicati indica,
quindi, che non ci
sono elementi che sostengono un nesso causale tra la
somministrazione dei vaccini Mpr e il disturbo autistico.
Risulta opportuno, invece, considerare la rilevanza della
promozione della vaccinazione Mpr con due dosi al fine
dell’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita
anche nel nostro Paese.
Stefania Salmaso (direttore Cnesps) e reparto di
Epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps, Iss)
Tratto da EPICENTRO, Portale di Epidemiologia per la Salute Pubblica
http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/MPR_autismo.asp
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