sabato 2 marzo 2013

Il Global Burden of Disease Study 2010. I risultati su Medico e Bambino














Medico e Bambino sul numero di gennaio 2013 pubblica la sintesi dei risultati del Global Burden of Disease Study 2010. Si tratta di uno studio gigantesco cui hanno collaborato oltre 400 ricercatori che ci fornisce il quadro di un cambiamento epocale nelle cause di morte e di disabilità su scala globale, dove le patologie e i fattori di rischio legati allo sviluppo ora prevalgono ma si accompagnano ancora, in particolare nell’Africa subsahariana e nel Sud Est asiatico, a quelle tipiche della povertà, tra le quali prevalgono i problemi relativi alla salute riproduttiva e alle malattie infettive.

Questa la sintesi dei risultati:

Il nuovo studio del peso delle malattie e fattori di rischio su scala globale, opera del lavoro di oltre 400 ricercatori, prende in considerazione 291 condizioni, 1160 sequele e 67 fattori di rischio. Per ciascuno di questi ha stimato il “peso” in termini di mortalità prematura e anni vissuti con disabilità. Il tutto per 21 regioni che ricoprono l’intero globo e per 20 gruppi di età. 
Dal 1990 al 2010 è aumentata globalmente la speranza di vita alla nascita, sia per gli uomini sia per le donne, ma è anche aumentata, in media, la “speranza di vita in salute” e cioè la speranza di vita corretta per gli anni persi per disabilità. 
C’è stato un importante spostamento nella composizione dei DALYs per gruppi di età: quelli da 0 a 5 anni sono diminuiti dal 41% di tutti i DALYs nel 1990 al 25% nel 2010, conseguenza soprattutto della riduzione della mortalità nei primi 5 anni di vita. Più persone passano più anni della loro vita affetti da condizioni croniche. A livello globale si passa dal 47% di DALYs dovuti a malattie infettive, della riproduzione e della nutrizione, dal 43% di malattie croniche e dal 10% di lesioni nel 1990, rispettivamente al 35%, 54%, e 11% nel 2010.
Esiste una disuguaglianza enorme nella distribuzione delle cause di morte e malattia: nell’Africa subsahariana, infezioni respiratorie, diarrea, malaria, HIV/AIDS, malnutrizione e patologie della riproduzione restano ancora i problemi principali. Le disparità sono evidenti anche all’interno degli stessi Paesi, dove malattie della povertà e malattie dello sviluppo coesistono. Tra i fattori di rischio, ai primi posti vi sono l’ipertensione, il fumo di tabacco, l'alcol e l’inquinamento dell’aria domestica da uso di combustibili fossili. Seguono una nutrizione inadeguata, lo scarso esercizio fisico e quindi un BMI elevato, e l’iperglicemia. Intorno al 10° posto la malnutrizione infantile e poco dopo l’allattamento al seno non ottimale, che erano rispettivamente al primo e al quinto posto nel 1990.

La gigantesca e rapida transizione in atto da patologie della riproduzione e malattie infettive a condizioni croniche è conseguenza di situazioni ambientali e stili di vita individuali, peraltro fortemente influenzati dalle forze di mercato. Le politiche pubbliche per la salute saranno efficaci nella misura in cui riusciranno a ridurre il peso dei principali fattori di rischio.

Tamburlini G, Monasta L
IL GLOBAL BURDEN OF DISEASE STUDY 2010: STIME E PREVISIONI SU MALATTIE, LESIONI E FATTORI DI RISCHIO. 
Medico e Bambino 2013;32:29-34 
http://www.medicoebambino.com/?id=1301_29.pdf