sabato 30 settembre 2017

Comunicato stampa: Bambinità


"Bambinità è una parola che non c'è nel vocabolario. Eppure ognuno di noi, ognuno a suo modo attribuisce alla bambinità, oltre che un significato, anche un valore: prezioso, quasi sacrale. Bambinità, senza essere nel vocabolario, è per molti sinonimo di dolcezza, ingenuità, innocenza... Deprivata della bambinità, l'umanità perde se stessa. Perde un valore condiviso che rende per tutti la vita desiderabile, irrinunciabile e quindi sacra".

Da queste premesse, riportate in un articolo pubblicato nel 2016, la rivista Medico e Bambino e molti pediatri italiani si sono rivolti all'Accademia della Crusca per richiedere che la parola "Bambinità" trovasse maggiore spazio nei dizionari della lingua italiana: nella sua accezione di fase irrinunciabile della vita caratterizzata dalla leggerezza e dalla felicità che ne consegue. Ci pareva importante che la parola bambinità fosse presente "nel vocabolario" per aiutarci a ricordare, oggi più che mai, che quando si parla di bambinità si parla di un diritto inviolabile dell'uomo, diritto che tutti dovremmo impegnarci a rispettare e preservare, tanto più facendo i pediatri.

L'Accademia della Crusca ci ha preso sul serio! E attraverso la dott.ssa Maria Cristina Torchia (linguista consulente dell'Accademia) nell'articolo pubblicato sul numero di Settembre di Medico e Bambino ci offre un approfondimento (accademico ma allo stesso tempo vivo, dinamico e coinvolgente) sul significato, l'utilizzo e lo spazio che la parola bambinità ha fino a ora avuto nella lingua italiana e non solo.

Tanto che ora sappiamo che esiste anche un modo di dire inglese della bambinità ("childlikeness").

La dott.ssa Torchia ci ricorda che è l'uso corrente, più che la presenza nel dizionario, che legittima l'esistenza di una parola e ne indica il significato. Diamoci sotto, quindi. E non dimentichiamoci della bambinità nelle parole e... nei fatti.

A PROPOSITO DI BAMBINITA'
M.C. Torchia
Medico e Bambino 2017;36:469-472


mercoledì 13 settembre 2017

VACCINAZIONI PEDIATRICHE: LE DOMANDE DIFFICILI

È meglio contrarre la malattia naturale o effettuare la vaccinazione?  Perché si vaccina contro malattie ormai scomparse in Italia? I vaccini sono sicuri? Sono efficaci? Come arrivare a una scelta consapevole, quali strumenti abbiamo a disposizione per scegliere tra vaccinare o non vaccinare? Per affrontare questi problemi con razionalità è necessario porre sul piatto della bilancia tutte e due le possibilità, confrontando serenamente e senza preconcetti i rischi e i benefici di entrambe le scelte.
Medico e Bambino riporta sul numero di settembre sulle Pagine Elettroniche della rivista un lavoro scritto per aiutare i genitori che desiderano approfondire il tema delle vaccinazioni pediatriche.
Sicuramente vi sarete accorti che su questo argomento circolano moltissime informazioni tra loro contrastanti e di conseguenza è del tutto normale che un genitore sia dubbioso, preoccupato, o persino spaventato. Scrivendo o parlando di vaccinazioni, spesso si commette un errore fondamentale: confondere i fatti con le opinioni. In questa materia le scelte dovrebbero basarsi sull’esame razionale dei fatti, non sulle opinioni di questo o quel personaggio più o meno noto o percepito come autorevole.
Il presente documento si basa sui fatti e sui dati scientifici.

F. Giovanetti.
VACCINAZIONI PEDIATRICHE: LE DOMANDE DIFFICILI. 
Medico e Bambino pagine elettroniche 2017; 20(7)