mercoledì 31 luglio 2019

Rapporto Vaccini 2018

La sorveglianza dell'AIFA post marketing in Italia

Il Rapporto Vaccini sintetizza le attività di sorveglianza post-marketing sui vaccini condotte in Italia nell‘anno 2018. Rispetto ai rapporti precedenti, quest’anno è stato possibile utilizzare, per il calcolo dei tassi di segnalazione (rapporto tra il numero di segnalazioni e i dati di esposizione), le dosi effettivamente somministrate a livello nazionale, fornite dal Ministero della Salute e dai Dipartimenti della Prevenzione delle Regioni e delle Provincie Autonome. Ciò ha consentito di calcolare i tassi di segnalazione generale e delle reazioni avverse gravi correlabili per dosi somministrate su scala nazionale.
Complessivamente, su un totale di circa 18 milioni di dosi somministrate in Italia nel 2018 per tutte le tipologie di vaccino, sono state effettuate 31 segnalazioni ogni 100.000 dosi, che corrispondono a circa 12 segnalazioni ogni 100.000 abitanti. La frequenza delle segnalazioni relative a reazioni avverse gravi correlabili è di 3 eventi ogni 100.000 dosi.
Le reazioni correlabili segnalate sono tutte note e quindi, già riportate nelle informazioni sul prodotto dei vaccini autorizzati in Italia. L'andamento crescente del numero delle sospette reazioni avverse è indicativo di una sempre maggiore attenzione alla vaccinovigilanza da parte sia degli operatori sanitari che dei cittadini. Dall’analisi dei dati nazionali, non sono emerse informazioni che possano influenzare il rapporto beneficio-rischio per le varie tipologie di vaccino correntemente utilizzate, confermando quindi la loro sicurezza. Oltre all’analisi approfondita delle sospette reazioni avverse per singola tipologia di vaccino, come ogni anno, è stato dedicato un focus ai vaccini anti-influenzali e alcuni approfondimenti che, in questa edizione, riguardano le vaccinazioni internazionali per i viaggiatori e le vaccinazioni raccomandate in gravidanza.

Consulta il Rapporto Vaccini 2018 in formato PDF.

martedì 23 luglio 2019

Le coperture vaccinali nel 2018: buone nuove

In aumento nei primi sei mesi del 2018 le coperture vaccinali dei bambini in Italia rispetto ai dati al 31 dicembre 2017; in diversi casi è stata raggiunta e superata la soglia minima raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità pari al 95%.
E’ quanto risulta da una rilevazione di medio termine del Ministero della Salute effettuata appositamente per valutare l’impatto della Legge sulle vaccinazioni obbligatorie nelle coorti di bambini nati negli anni 2015, 2014 e 2010. 

95,64% la copertura polio (esavalente) nei bimbi nati nel 2015 al 30 giugno 2018, +0,85% rispetto al periodo di riferimento 31 dicembre 2017. 94,15% prima dose del morbillo, ovvero +2,30%; tra le non obbligatorie 91,98% vaccinazione anti-pneumococcica a fronte del 90,90% e 87,77% anti anti-meningococcica C (82,64%).

95,81% (+0,76%) vaccinazioni anti polio nei bambini del 2014, 94,35% morbillo (+1,975). Bambini 5-6 anni “+3,63% per la quarta dose di anti-polio (88,69% al 31 dicembre 2017 contro il 92,32% al 30 giugno 2018) e un +4,35% per la seconda dose (ciclo completo) di anti-morbillo (85,74% vs 90,09%)”.

I dati riguardano la media nazionale ma persistono differenze tra le regioni. Anti polio dal minimo 89,36% della Provincia d Bolzano al 98,37% del Lazio. Morbillo 82,18% PA Bolzano e 97,51% del Lazio. Maggiori differenze sono state registrate tra le Regioni nella copertura morbillo 2014 e 2010, varicella e vaccinazioni non obbligatorie.


Il comunicato del Ministero della salute
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_tavole_20_allegati_iitemAllegati_3_fileAllegati_itemFile_7_file.pdf

Le coperture a 24 Mesi
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_tavole_20_allegati_iitemAllegati_0_fileAllegati_itemFile_7_file.pdf

Le coperture a 5-6 anni
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_tavole_20_allegati_iitemAllegati_2_fileAllegati_itemFile_7_file.pdf

domenica 14 luglio 2019

Osservazione nel neonato a rischio di sepsi precoce

L’approccio della Regione Emilia-Romagna

L’approccio al neonato a rischio di infezione batterica precoce è un problema emergente e in continua evoluzione. In passato era basato principalmente sull’esecuzione di test di laboratorio, che sono risultati scarsamente predittivi e causa di ripetuti prelievi di sangue e antibiotico-terapie ingiustificate. Recenti esperienze in Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna suggeriscono come sia utile un approccio meno invasivo, basato essenzialmente sull’osservazione clinica attenta e ripetuta a orari standard di neonati asintomatici a termine o lievemente pretermine, indipendentemente dal loro grado di rischio. Tale approccio è utile a una diagnosi tempestiva, non separa le madri dai loro piccoli e conseguentemente non interferisce con lo sviluppo del nascente microbiota intestinale né con l’allattamento al seno.

Sul numero di Giugno di Medico e Bambino (www.medicoebambino.com) si riportano i presupposti scientifici e le modalità pratiche dell'approccio utilizzato in Emilia-Romagna. Comprende tutti i neonati asintomatici a termine o lievemente pretermine (≥ 34 settimane di gestazione) a rischio di Early Onset Sepsis. Esso prevede una osservazione attenta e ripetuta, senza separazione dei neonati dalle proprie madri.

A. Berardi, C. Spada, M. Ciccia, M Capretti, G. Brusa, F. Sandri, E. Balestri, L. Rocca, L. Gambini, M. Azzalli, V. Rizzo, G. Piccinini, E. Vaccina, L. Lucaccioni.
OSSERVAZIONE NEL NEONATO A RISCHIO DI SEPSI PRECOCE. Medico e Bambino 2019;38:370-376
https://www.medicoebambino.com/?id=1906_370.pdf

giovedì 4 luglio 2019

Neonati prematuri, nasce INNSIN il nuovo network con i dati di tutti i punti nascita italiani

Un unico database gestito dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) creato per raccogliere i dati di outcome dei neonati pretermine

La nascita di un bambino prematuro può essere gravata da molteplici problematiche e conoscerne i rischi e gli esiti, fotografando quanto succede nella realtà delle varie strutture ospedaliere dislocate in tutte le Regioni del nostro Paese, è un elemento fondamentale per garantirne una migliore assistenza. La Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha pertanto sviluppato ed ora lancia INNSIN, il nuovo Network Neonatale rivolto alle circa 240 strutture ospedaliere italiane che dispongono oggi di un reparto di patologia neonatale e/o di terapia intensiva dove vengono assistiti i neonati pretermine.

“I nati pretermine, cioè quelli che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale, necessitano di un’assistenza mirata ed un mix di cure sempre più avanzate”, afferma il Presidente della SIN Fabio Mosca. “L’entità dei problemi da affrontare varia soprattutto in base al loro livello di prematurità, alle eventuali patologie e allo stato complessivo di salute. La riuscita del nostro intervento sarà più appropriata ed efficace partendo da dati e informazioni su casi già affrontati. L’INNSIN ci consentirà di migliorare ulteriormente il nostro intervento assistenziale ed organizzativo”.

L’INNSIN è costruito su una innovativa piattaforma web-based, agile ed immediata, che consentirà ad ogni reparto di Patologia Neonatale e Terapia Intensiva Neonatale di avere a disposizione, in tempo reale, i dati relativi a tutti i nati pretermine assistiti nel proprio Centro e nello stesso tempo di poter confrontare le proprie casistiche con i Centri italiani e, per quelli iscritti, con circa 1200 centri aderenti al Vermont Oxford Network (VON), con un singolo inserimento di dati.
In questo modo si avrà a disposizione uno strumento che permetterà di implementare anche la ricerca scientifica, valutare gli effetti delle procedure assistenziali, identificare specifiche aree di criticità e promuovere interventi mirati per il miglioramento delle cure dei piccoli prematuri e collaborare con altri network nazionali di interesse perinatale.
Il lancio dell’INNSIN si inserisce in un piano più articolato di raccolta di dati clinici, epidemiologici ed organizzativi che la SIN sta promuovendo con la prossima istituzione di un Network dedicato al Follow-up per raccogliere, per questi neonati, informazioni neuroevolutive, auxologiche e respiratorie nei primi anni di vita e la raccolta di dati epidemiologici in ambiti specifici e talora particolarmente delicati, come quelli sulle infezioni neonatali.

“La raccolta dei dati - continua Mosca - contribuirà, quindi, anche a migliorare il Follow-up e l’assistenza dopo la dimissione, per proseguire le cure nel modo più adeguato possibile ed effettuare la diagnosi precoce dei disturbi neurologici e sensoriali, per un inizio tempestivo del supporto riabilitativo e abilitativo, se necessario.”

Avendo a disposizione dati aggiornati, condivisi a livello nazionale ed internazionale, la SIN potrà inoltre rapportarsi in modo sempre più attivo con le Istituzioni Sanitarie regionali e nazionali, poiché la presentazione di nuove modalità organizzative delle cure neonatali, basate su requisiti di qualità ed efficienza, richiede una capillare raccolta ed approfondita analisi dei dati epidemiologici ed organizzativi della Rete Neonatologica Italiana.

UFFICIO STAMPA SIN Società Italiana di Neonatologia