sabato 30 novembre 2019

Allattare al seno è bello- Il manifesto della SIP e della SIN


“Allattare al seno è un metodo senza pari per fornire ai bambini un nutrimento ideale per crescere e svilupparsi in salute; è inoltre parte integrante del processo riproduttivo, con notevoli implicazioni positive per la salute del neonato e della madre. L’allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi compiuti e la tutela dell’allattamento materno, prima e dopo il parto, devono essere un obiettivo prioritario di tutti i neonatologi/pediatri, se si vuole mettere veramente il neonato al centro del futuro.” Il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN) Prof.  Fabio Mosca


sabato 16 novembre 2019

GIONATA MONDIALE DELLA PREMATURITA' 17 NOVEMBRE


















Il 7% del totale dei nati in Italia, circa 32.000 all’anno, sono pretermine, cioè vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale (dati Cedap 2016). Questi bambini rappresentano una grande sfida per la neonatologia e per la società, perché la prematurità è una malattia spesso grave e la sopravvivenza è un successo che non si deve dare per scontato. Sono bambini che nascono immaturi nei vari organi (polmoni, cervello, intestino, cuore), tanto più gravi quanto più il parto avviene in anticipo. Sono fragili ma, allo stesso tempo, sono dei grandi “guerrieri”, come sottolinea la Società Italiana di Neonatologia (SIN) in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra il 17 novembre, proprio per sottolineare la necessità di un’assistenza adeguata e il potenziamento dei servizi di follow-up.

venerdì 15 novembre 2019

Sorveglianza Nazionale dell'Antibiotico Resistenza: i dati 2018- Focus sullo Pneumococco

L’antibiotico-resistenza è uno dei principali problemi di sanità pubblica con un forte impatto sia clinico che economico. Negli ultimi decenni ha assunto una rilevanza mondiale tale da indurre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unione Europea (UE) ad adottare strategie e azioni coordinate atte a contenere il fenomeno. L’Italia da anni è tra i Paesi in Europa con le più alte percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici utilizzate in ambito ospedaliero.  Dal Recente Rapporto: AR- ISS Sorveglianza Nazionale dell'Antibiotico Resistenza: i dati 2018- In Italia le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli 8 patogeni sotto sorveglianza si mantengono per l'Italia più alte rispetto alla media europea, tuttavia in generale si è osservato un trend in calo rispetto agli anni precedenti. Ci interessa in ambito pediatrico osservare la percentuale della resistenza agli antibiotici dello Streptococco Pneumoniae (SP) che è riportata nel seguente Figura.


Lo SP è il più frequente agente eziologico delle infezioni respiratorie batteriche a livello comunitario, soprattutto nei bambini. 

L’Italia, come la maggior parte dei Paesi europei, ha implementato un programma di vaccinazione sia per i bambini, con vaccini coniugati polivalenti (PCV). La diffusione della resistenza alla penicillina (e ai beta-lattamici in generale) nei ceppi di pneumococco rappresenta un aspetto particolarmente temibile, con ripercussioni sulle terapie (soprattutto della meningite). Inoltre, anche la resistenza ad altre classi di antibiotici è un fenomeno da controllare, soprattutto i macrolidi molto utilizzati anche in maniera inappropriata nella terapia delle infezioni del tratto respiratorio.

Una più elevata copertura vaccinale, una migliore copertura sierotipica e una maggiore efficacia dei vaccini coniugati hanno, probabilmente, avuto un impatto anche sull'epidemiologia dei ceppi di S. pneumoniae non sensibili agli antibiotici. Il monitoraggio a lungo termine della non sensibilità antimicrobica sarà fondamentale per rilevare la comparsa di sierotipi non vaccinali e non sensibili. 


Di fatto al momento quello che abbiamo osservato e che ha implicazioni pratiche nell'uso ragionevole e razionale degli antibiotici in età pediatrica in merito al trattamento delle infezioni che possono avere come principlae agente eziologico lo SP (otite, sinusite, polmonite) può essere così riassunto:

a) In Italia, negli ultimi anni si è osservata una tendenza alla diminuzione nella percentuale di isolati di SP resistenti alla penicillina (dal 5,6% nel 2012 al 2,8% nel 2018) e all’eritromicina (dal 32,2% nel 2012 al 20,3% nel 2018) (Figura).

b) la percentuale di resistenza dello SP ai macrolidi anche se in diminuzione significativa rimane alta (2 ceppi su 10)

c) la resistenza alle penicilline (amoxicilina) di cui si parla per lo SP non è dovuta al meccanisco enzimatico di produzione di Beta-lattamasi e per alcuni ceppi con resistenza intermedia può essere superato con dosi più alte di amoxicillina (75-90 mg/kg/die in 3 somministrazioni)

d) l'uso dell'amoxicillina (senza l'associazione dell'acido clavulanico) rimane di prima scelta (come indicato in tutte le linee guida) per il trattamento delle comuni infezione respiratorie nel bambino da causa verosimilmente batterica, confortati anche da questi dati della sorveglianza sull'antibiotico Resistenza riferita al 2018.


Federico Marchetti
Direttore Medico e Bambino

Aggiornamento Sulla Stipsi. Sul numero di Ottobre di Medico e Bambino

Non è la prima volta che il problema della stipsi viene affrontato in maniera sistematica sulle pagine di Medico e Bambino. Tuttavia, si tratta di un problema così frequente che si sente sempre la necessità di sentirsi rassicurati che quello che sappiamo e che facciamo va ancora bene.

L’articolo si pone l’obiettivo di offrire al pediatra un punto aggiornato e sintetico che lo aiuti (e rassicuri) nell’approccio diagnostico terapeutico al bambino stitico.

Leggi l'articolo per esteso:

M. Bramuzzo
La stipsi nel bambino
Medico e Bambino 2019;38(8):497


sabato 2 novembre 2019

Il tempo dei bambini - Atlante dell'infanzia a rischio 2019

Dalla prefazione del Rapporto Save the Children 


Ci sono due temi tradizionalmente negletti dalla politica e dai media: il primo è la questione ambientale, ovvero le condizioni di salute della nostra casa comune, il secondo è l’infanzia, ovvero le fondamenta stessa della nostra società. un altro aspetto che accomuna questi due argomenti, così importanti e trascurati allo stesso tempo, è la nostra tendenza a declinarli al futuro. 
Gli effetti del riscaldamento globale, si è detto, chiamano in causa il ‘futuro profondo’ del nostro Pianeta, così come gli effetti delle povertà educative ci fanno guardare con preoccupazione al futuro del nostro Paese. Eppure, per quanto pertinente, il richiamo al futuro rischia di far passare in secondo piano l’aspetto decisivo della questione: in entrambi i campi malversazioni e trascuratezza si trascinano da anni provocando già qui e ora, nel tempo presente, devastazioni, povertà, negazione di diritti fondamentali.
Per quanto riguarda l’ambiente, c’è voluta una ragazza tenace e coraggiosa per riportare sulle prime pagine gli allarmi per il riscaldamento globale, e per ricordare ai potenti della Terra che, in questo preciso momento, «c’è gente che soffre. C’è gente che sta morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa» (G.Thunberg, 23 settembre 2019). Come mostra una mappa che potrete leggere più avanti, negli ultimi dieci anni, ovvero da quando abbiamo cominciato a pubblicare questo Atlante, nel mondo circa 260 milioni di persone, più di 4 volte la popolazione dell’Italia, è stata costretta ad abbandonare la propria casa a causa di calamità ambientali, siccità, alluvioni, eccetera. Intanto, rispetto a 40 anni fa, la temperatura è aumentata di un grado e mezzo anche in Italia, gli eventi estremi si vanno intensificando, e nel medio e lungo periodo a farne le spese saranno soprattutto le famiglie più povere, con meno strumenti per resistere ai cambiamenti, e ovviamente i bambini.
Per quanto riguarda l’infanzia in Italia, le mappe e le pagine di quest’ultima edizione dell’Atlante mostrano con abbondanza di dati e di riferimenti puntuali i danni provocati in quest’ultimo decennio dall’inerzia della politica, dai mancati investimenti nei servizi per la prima infanzia, nella scuola, nelle politiche sociali, dall’incapacità di varare una norma per riconoscere la cittadinanza ai bambini di seconda generazione: da quando abbiamo cominciato a dare alle stampe l’Atlante, quasi un milione di minori si è aggiunto al bacino della povertà assoluta, più di un milione è entrato a far parte di quello della povertà relativa, sono cresciuti ancora i giovani NEET e i disoccupati, e tutto ciò ha contribuito a un ulteriore crollo della natalità, con una perdita secca di ben 136.000 neonati rispetto al 2008. 
Insieme alle diseguaglianze intergenerazionali, si sono acuite le diseguaglianze geografiche, sociali, economiche, tra bambini del Sud, del Centro e del Nord, tra bambini delle aree centrali e delle periferie, tra italiani e stranieri, tra figli delle scuole bene e figli delle classi ghetto. Si sono divaricate le possibilità di accesso al futuro.
In questi anni difficili Save the Children Italia ha cercato di fare la sua parte per rimettere al centro i bambini, restituendogli voce e protagonismo.
Abbiamo promosso la ricerca sulle povertà educative, aperto ventiquattro Punti luce e tredici Spazi Mamme nei quartieri sensibili, rafforzato le scuole ai margini, dato vita al Movimento giovanile SottoSopra, promosso iniziative per la protezione dei minori più vulnerabili. Abbiamo lanciato cinque anni fa la campagna Illuminiamo il Futuro, che anche quest’anno unirà centinaia di realtà attive già da tempo in tutta la penisola in una grande azione di sensibilizzazione e messa in rete delle energie positive dell’Italia che fa e che vuole cambiare. Perché, come insegna la lezione centenaria di Save the Children, il futuro si costruisce adesso, difendendo e promuovendo giorno per giorno il territorio dell’infanzia, l’ambiente e i diritti dei bambini e delle generazioni future.

Valerio Neri
Direttore Generale Save the Children Italia

L’atlante e’ disponibile al seguente link: https://atlante.savethechildren.it/index.html

Gli Editoriali di Medico e Bambino: Il "re è nudo" ma non basta solo saperlo- Ottobre 2019

“IL RE È NUDO”, MA NON BASTA SOLO SAPERLO

Federico Marchetti
Direttore di Medico e Bambino


“Se a un uomo viene offerto un fatto che va contro i suoi istinti, egli lo scrutinerà attentamente, e a meno che l’evidenza sia soverchiante, si rifiuterà di crederci. Se, d’altro canto, gli vie- ne offerto qualcosa che gli dà una ragione per agire in accordo coi suoi istinti, egli l’accetterà anche se sostenuta dalla più piccola evidenza”.  Bertrand Russell (sull’origine dei miti)

L’editoriale riporta la fiaba di Andersen che viene invocata quando bisogna mettere a nudo qualche impostore, o persone incapaci. Solitamente, lo scopo è quello di denunciare una situazione in cui una maggioranza di osservatori sceglie volontariamente di non far parola di un fatto ovvio a tutti, fingendo di non vederlo.

L’editoriale prende spunto da una lettera/documento pubblicata sullo stesso numero di Ottobre (Medico e Bambino 2019;38(8):490 https://www.medicoebambino.com/?id=1908_490.pdf) che riporta una consulenza pseudo- scientifica  da parte di un biologo che, in più di 30 pagine, analizza i risultati genetici di una bambina che aveva un solo difetto: quello di essere uguale a tante altre persone che hanno un po’ di familiarità per malattie autoimmuni. E il finale della consulenza menzioniera (e a cui in tanti possono credere) è che per la bambina “sono fortemente sconsigliate le vaccinazioni”.

Come riportano molto bene Loredana Lepore e Alberto Tommasini nella loro lettera, il vero problema è che ci si potrebbe mettere nella condizione di minimizzare la portata di questi fenomeni, ma di fatto il rischio (che è già una realtà sociale evidente) è che la menzogna, i finti vestiti sfavillanti, rientrano in una informazione che cerca in tutti i modi di assumersi il vanto di essere scientifica e con cui ci si deve quotidianamente confrontare.

Cosa possiamo fare di fronte a queste vicende? Si dice nell’editoriale: “Il “re nudo” ci rimarca quanto sia forte per gli uomini l’attrazione del conformismo, dell’aderire al pensiero comune e quanto tutto questo diventi più forte, più impellente man mano ci si invischia con un pensiero di moda, facendo calcoli per se stessi e perdendo, appunto, la libertà. Quella libertà assoluta che è appunto costitutiva della “bambinità” (Medico e Bambino 2016;35(9):557). Certo, fare una scelta di pensiero puro e di verità può portare a delle difficoltà in più, ma l’onestà e la coerenza non possono essere scambiati con nulla che abbia lo stesso valore”.

Leggi l’editoriale per esteso
F. Marchetti
“Il re è nudo”, ma non basta solo saperlo.
Medico e Bambino 2019;38(8):483-484
https://www.medicoebambino.com/?id=1908_483.pdf

Leggi la lettera
Scienza, fantascienza, vaccinazioni e metodologia della ricerca
L. Lepore, A. Tommasini
Medico e Bambino 2019;38(8):491-492
https://www.medicoebambino.com/index.php?id=1908_490.pdf_c


La Pagina Gialla di Medico e Bambino: le nuove linee guida sulla celiachia - Ottobre 2019


Celiachia: le nuove linee guida 2019 (ESPGHAN)


Le nuove linee guida (documento Settembre 2019) della Società Europea di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione pediatrica (ESPGHAN), in base alle evidenze accumulate dal 2012 (anno del precedente docu- mento) a oggi, confermano innanzitutto che la diagnosi può essere fatta con sicurezza anche senza procedere alla biopsia duodenale: almeno nei casi in cui gli anticorpi antitransglutaminasi (anti-tTG) di classe IgA risultino positivi in due test distanziati nel tempo e a un titolo superiore di dieci volte alla soglia di normalità. Viene però aggiunta una importante novità: gli anticorpi anti-tTG ad alto titolo sono sufficienti per la diagnosi anche in assenza di sintomatologia conclamata. Evenienza non rara questa se si considerano, ad esempio, le categorie a rischio (familiarità, patologia autoimmune...). 
Non sarà più necessario in questi casi la determinazione degli HLA DQ2/DQ8 (spesa del tutto superflua e ridondante per una conferma diagnostica e da riservare semmai ai casi in cui si vuole escludere con certezza un dubbio diagnostico). Mentre invece viene richiesto al Centro certificatore di documentare, oltre la positività degli anticorpi anti-tTG, quella degli EMA (anticorpi che tra l’altro, se positivi, correlano inequivocabilmente con la presenza degli HLA a rischio). 
Ultima novità rispetto a quanto enunciato nelle linee guida precedenti è il ridimensionamento dell’importanza degli anticorpi antigliadina deaminata: esame che non aggiunge niente agli anti-tTG e da riservare eventualmente in seconda battuta in casi dubbi. 
Mentre per i casi di celiachia potenziale (quelli con sierologia positiva a basso titolo, con o senza sintomi, in cui la biopsia risulta normale) viene raccomandato di riferire il paziente a Centri specialistici per approfondimenti istologici in immunoistochimica (linfociti gamma/delta) e/o in immunofluorescenza (depositi di anti-tTG). Prendete nota se ancora volete un po’ di bene alla celiachia (ESPGHAN guidelines for diagnosing celiac di- sease 2019. JPGN, 2019 in press).

Leggi le notizie della Pagina Gialla per esteso
Medico e Bambino 2019;38(8):487
https://www.medicoebambino.com/?id=1908_487.pdf