venerdì 31 dicembre 2010

Mucolitici controindicati nei bambini al di sotto dei 2 anni: la nota dell'AIFA


Riportiamo per esteso l'importante nota dell'AIFA che riguarda la controindicazione all'utilizzo dei mucolitici nei bambini al di sotto dei 2 anni di età


Gentile Dottoressa, Gentile Dottore,

l’Ufficio di Farmacovigilanza dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha condotto una revisione di sicurezza dell’intera classe dei mucolitici per uso orale e rettale.

I principi attivi coinvolti sono stati: acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo, bromexina, sobrerolo, neltenexina, erdosteina e telmesteina, contenuti in numerosi medicinali che sono per la maggior parte dispensabili senza obbligo di ricetta.

Questi farmaci hanno attività mucolitica e fluidificante e sono per lo più prescritti, o somministrati dal genitore, nel trattamento delle affezioni acute e croniche dell’apparato respiratorio.
Un’analisi dei dati francesi di farmacovigilanza ha messo in evidenza un aumento dei casi di ostruzione respiratoria e di peggioramento di patologie respiratorie nei bambini di età inferiore a 2 anni trattati con i mucolitici. Infatti, la capacità di drenaggio del muco bronchiale è limitata in questa fascia d’età, a causa delle caratteristiche fisiologiche delle vie respiratorie.
Le reazioni avverse segnalate si sono verificate principalmente a carico dell’apparato respiratorio (peggioramento di bronchiolite, aumento di tosse, aumento di secrezioni bronchiali, dispnea, difficoltà respiratoria, vomito viscoso), sono state per la maggior parte gravi e hanno richiesto l’ospedalizzazione. Il rischio di tali reazioni avverse e l’assenza di dati pediatrici di efficacia nelle patologie bronchiali acute, ha condotto la Francia a controindicare l’impiego dei mucolitici nei bambini al di sotto dei 2 anni di età.

L’AIFA, dopo aver revisionato i dati di sicurezza dei mucolitici disponibili sul territorio nazionale, a fronte di scarsi dati a supporto dell’efficacia di tali farmaci nei bambini di età al di sotto dei 2 anni e sulla base dei dati francesi, ha adottato un provvedimento restrittivo, attualmente in fase di implementazione, per vietare l’uso dei mucolitici, per uso orale e rettale, nei bambini al di sotto dei 2 anni.
Tale provvedimento comporta l’introduzione nei Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto e nei Fogli Illustrativi delle seguenti modifiche:

- controindicazione all’uso nei bambini di età inferiore ai 2 anni;

- avvertenza sul rischio di ostruzione bronchiale nei bambini di età inferiore ai 2 anni;

- inserimento del termine “ostruzione bronchiale” nel paragrafo “Effetti indesiderati”, qualora la segnalazione di tale reazione avversa sia stata riportata.

Il paragrafo “Posologia e modo di somministrazione” sarà aggiornato di conseguenza, laddove necessario.
Si precisa che la controindicazione non riguarda l’uso antidotico dei medicinali contenenti acetilcisteina.
A seguito dell’introduzione della controindicazione, le confezioni a base di sobrerolo e ambroxolo, esclusivamente dedicate ai bambini di età inferiore a 2 anni, sono soggette alla revoca.

Si ritiene pertanto necessario richiamare l’attenzione dei medici di medicina generale, pediatri e farmacisti raccomandando loro quanto segue:

- i mucolitici vanno prescritti/consigliati sempre previa attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio di ogni singolo paziente e comunque mai nei bambini al di sotto dei 2 anni di età;

- di informare/educare i genitori in merito alla corretta gestione della tosse, all’uso appropriato dei mucolitici e alla disponibilità di alternative terapeutiche nei bambini;

- ai farmacisti di far presente i possibili rischi e la controindicazione al di sotto dei 2 anni al genitore che richieda un mucolitico, onde evitare un uso improprio nei bambini di quella fascia d’età.

L’AIFA coglie l’occasione per ricordare a tutti i medici e ai farmacisti l’importanza della segnalazione delle sospette reazioni avverse da farmaci, quale strumento indispensabile per confermare un rapporto beneficio rischio favorevole nelle reali condizioni di impiego.
La presente Nota Informativa viene anche pubblicata sul sito dell’AIFA, la cui consultazione regolare è raccomandata per la migliore informazione professionale e di servizio al cittadino.

Questa Nota Informativa, preparata dall’AIFA, riguarda tutti i medicinali, per uso orale e rettale, contenenti acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo, bromexina, sobrerolo, neltenexina, erdosteina e telmesteina, indipendentemente dalla loro modalità di dispensazione ed è stata distribuita da dall’Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione (ANIFA), da Assogenerici e da Farmindustria.

L’Ufficio di Farmacovigilanza dell’Agenzia Italiana del Farmaco

martedì 14 dicembre 2010

Ridi che ti passa. La ricerca scientifica fra sorrisi e pianti

Mentre agli inizi di ottobre a Stoccolma venivano assegnati i premi Nobel, all’Università di Harvard si svolgeva la cerimonia degli IgNobel, soprannominati “i Nobel dell’assurdo”. Ogni anno – dal 1991 a questa parte – la Improbable Research con la omonima rivista Annals of Improbable Research assegnano un riconoscimento a quei ricercatori che con le loro pubblicazioni “prima fanno ridere e poi pensare” per “celebrare l’inusuale, onorare l’immaginazione e stimolare l’interesse della gente alla scienza, alla medicina e alla tecnologia”. Quest’anno il premio IgNobel per la medicina è andato a due olandesi, Simon Rietveld e Ilja van Beest, che hanno scoperto che i sintomi dell’asma possono essere trattati con le montagne russe. Sembrerebbe lo scherzo di un buontempone, eppure è proprio vero. Digitare su Pubmed per credere. : Rietveld S, van Beest I. Rollercoaster asthma: when positive emotional stress interferes with dyspnea perception. Behav Res Ther. 2007;45:977-87. Il tutto sembra ancora più assurdo se si pensa che questa ricerca (condotta su 25 donne con asma severo e ovviamente un gruppo controllo di 15 soggetti) è stata finanziata da ben due organismi, la Netherlands Asthma Foundation e la Netherlands Organization for Scientific Research. Giusto per curiosità, in questo studio lo stress era indotto con ripetuti giri sulle montagne russe. I risultati hanno mostrato che lo stress emotivo negativo e la pressione sanguigna hanno raggiunto il loro picco poco prima della corsa sulle montagne russe, mentre lo stress emotivo positivo e la frequenza cardiaca subito dopo. Inoltre “la dispnea nelle donne con asma era superiore poco prima della corsa rispetto a subito dopo, anche nei soggetti in cui vi era una riduzione della funzione polmonare indotta proprio dalle montagne russe”. Gli Autori concludono che “i soggetti affetti da asma cronica se stressati e stimolati tendono a percepire la dispnea in termini di associazioni acquisite, familiari tra dispnea e stati d'animo positivi ovvero negativi, favorendo o una sotto-percezione o una sovra-percezione della dispnea, a seconda della valenza emotiva di una situazione”. Tradotto in parole semplici: se a un asmatico piacciono le montagne russe, tutto il suo corpo si dimentica un po’ della sua dispnea…

Gianluca Tornese
Clinica Pediatrica
IRCCS “Burlo Garofolo”, Trieste

Leggi l'editoriale completo pubblicato sul numero di Dicembre di Medico e Bambino
Ridi che ti passa. La ricerca scientifica fra sorrisi e pianti

Vedi anche: Improbale research


domenica 5 dicembre 2010

I medici in pensione nei prossimi 10 anni


Circa 4 medici su 10, nei prossimi dieci anni, andranno in pensione. A svestire il camice bianco saranno infatti 115 mila medici, oggi compresi nella fascia di età tra i 51 e i 59 anni, ovvero il 38% di tutta la popolazione medica attiva. Tra questi sono compresi il 48% dei medici dipendenti dei servizi sanitari regionali e Università, il 62% dei medici di famiglia, il 58% dei pediatri di libera scelta, il 55% degli specialisti convenzionati.

A scattare la fotografia è la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), nel corso della II Conferenza nazionale della professione medica, oggi a Roma.Secondo la Fnomceo, dall'analisi dei dati emerge chiaro un aspetto: "la formazione dei futuri camici bianchi è una vera emergenza, per la quale serve un progetto ad hoc, efficace, che richiede innanzitutto una maggiore connettività e flessibilità nelle relazioni e nelle 'regole di ingaggio' tra le Facoltà di medicina e le strutture pubbliche e private accreditate dei Servizi sanitari regionali". Un progetto a cui la Fnomceo sta lavorando, per mettere i nuovi professionisti al 'passo dei tempi'. "Il nuovo medico - spiega Bianco - in ragione degli sviluppi straordinari della medicina come scienza tecnologica, ha bisogno di più strumenti per poter gestire queste straordinarie risorse. Che sono costose e che presentano una serie di problemi, come quello dell'appropriatezza del loro utilizzo". Per il presidente della Fnomceo, questo scenario, pone a cascata una serie di altri problemi: "la selezione degli accessi, i contenuti formativi, la formazione degli specialisti. Ecco perchè - spiega - faremo tutta una serie di proposte, che a nostro giudizio ridefiniscono un modello di formazione che vede una forte integrazione tra l'attività storica dell'università e l'attività formativa del Ssn". Università e Ssn che, per Bianco, "devono vivere un momento di forte cooperazione per superare l'emergenza nella qualità".

Il progetto della Fnomceo si fonda su un processo continuo e integrato che parte dall'accesso agli studi di medicina al termine dell'attività professionale. "Deve misurarsi - sottolinea Bianco - non solo con l'evoluzione dei saperi tecnico-scientifici, ma anche con le nuove definizioni, i nuovi orizzonti e le diverse legittimazioni culturali e civili che costantemente ridisegnano gli scopi della medicina e della sanità".

Non solo formazione universitaria, quindi, ma anche formazione continua post laurea. "Nel nostro sistema - spiega Bianco - è purtroppo in forte ritardo una cultura della promozione e della valutazione della qualità dei professionisti e dei servizi. Una criticità che sarebbe sbagliato e controproducente pensare di risolvere affrontandola dalla coda attraverso l'esclusivo potenziamento di modelli burocratici, inquisitori e sanzionatori di controllo".

Per la Fnomceo, per formare i medici del futuro, un ruolo fondamentale deve essere svolto dalle Società medico scientifiche. "Realizzando al più presto - spiega il presidente Bianco - un modello di accreditamento istituzionale, così da garantire il loro riconoscimento in ruoli di interlocutori stabili, affidabili e autorevoli delle istituzioni sanitarie". Per Bianco, "lo stesso nuovo sistema di Educazione continua in medicina (Ecm) può, in prospettiva, offrire al bisogno di formazione continua dei medici e di tutti i professionisti sanitari non un frammentato e disorganico universo di soggetti a vocazione formativa, non sempre trasparenti, efficaci ed indipendenti, ma solo provider in grado di garantire lo sviluppo e la continuità di un sistema formativo affidabile e calibrato sulle esigenze dei singoli professionisti e delle organizzazioni nelle quali operano".

Fonte: Adnkronos Salute

sabato 4 dicembre 2010

Raccomandazioni del Working Group Pediatrico dell'AIFA sull'uso dei Fans



Nell’ambito dell’attività di monitoraggio delle segnalazioni di sospette reazioni avverse negli ultimi anni, si evince un progressivo incremento del numero di segnalazioni di sospette Reazioni Avverse ad antinfiammatori non steroidei in età pediatrica

Il Working Group Pediatrico dell'AIFA ha approfondito l’argomento e ha emesso Raccomandazioni in merito.

Vedi l'articolo ad accesso libero pubblicato sul numero di dicembre di Medico e Bambino

Cautele sull’uso dei FANS nei bambini
Working Group Pediatrico dell’AIFA
Medico e Bambino 2010;29;654-6