sabato 7 giugno 2014

INTERVENTI PRECOCI PER LO SVILUPPO DEL BAMBINO


Il concetto di early childhood development (ECD) risale alla fine degli anni ’80 ma si è imposto all’attenzione generale a partire dalla fine degli anni ’90. Se la sua traduzione letterale è “sviluppo precoce del bambino”, il suo significato operativo è “interventi precoci per lo sviluppo del bambino”. Il concetto di base dell’ECD è che lo sviluppo neurologico e quindi psicologico del bambino non è automatico, ma avviene in risposta a stimoli sociali e interpersonali. Questi stimoli, e quindi le azioni e le situazioni che ne creano i presupposti, influenzano numero, direzione e stabilità delle connessioni sinaptiche e quindi lo sviluppo delle reti neurali che sono alla base delle diverse competenze del bambino, delle interazioni tra queste e della sua capacità di apprendere. 

Sono questi i presupposti dell'articolo pubblicato sul numero di Aprile dellla rivista "Medico e Bambino" dal titolo "Interventi precoci dello sviluppo del bambino: Razionale, evidenze, buone pratiche", a firma di Giorgio Tamburlini.

Si tratta di una visione di insieme dei concetti base dell’early childhood development e delle pratiche che lo supportano e un forte richiamo affinché la pediatria nel suo insieme comprenda l’importanza degli interventi precoci e il proprio ruolo nel sostenerli e realizzarli. 

Interventi effettuati in età molto precoce, a partire dal periodo pre e periconcezionale - attuati supportando direttamente o indirettamente le risorse, le competenze e la salute dei genitori - sono in grado di migliorare le opportunità di sviluppo ottimale e di ridurre al tempo stesso le esposizioni a fattori negativi, con effetti benefici sui bambini e sulla società intera.
I servizi e gli operatori a contatto con i genitori, e in primo luogo i pediatri, possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere buone pratiche per le quali vi è evidenza di efficacia sullo sviluppo precoce del bambino.
C’è molto che si può fare quindi, con poche risorse necessarie se non quelle che si mettono in campo come professionisti, per contribuire a una missione tra le più importanti: quella di offrire una buona partenza a tutti i bambini, offrendo informazioni, supporto e guida ai loro genitori.  “La più grande sfida del nostro tempo non riguarda il lavoro, né la democrazia, né l’ambiente, ma il modo in cui i genitori si relazionano ai propri figli, perché da questo dipende in buona parte tutto il resto".

G. Tamburlini
Medico e Bambino 2014;33:232-239 

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