domenica 29 ottobre 2017

ANTIBIOTICI, RESISTENZE E DURATA DELLA TERAPIA

Ha destato molto interesse nella letteratura internazionale e nella stampa divulgativa un recente articolo pubblicato sul British Medical Journal che ha il seguente titolo: “The antibiotic course has had its day”. L’articolo discute sulla corretta durata della terapia antibiotica, mettendo in dubbio una raccomandazione che è ribadita da anni e anche recentemente dall’OMS e da linee guida (LG) di diverse nazioni: è sempre opportuno completare l’intero ciclo di terapia, per evitare il rischio che i microrganismi sviluppino una resistenza al farmaco. Il panel inglese di esperti mette in dubbio questa raccomandazione perché, al contrario, cicli troppo lunghi di antibiotici potrebbero promuovere l’insorgere di resistenze, e che sembrerebbe essere meno dannoso sospendere i farmaci appena ci siano le condizioni cliniche per farlo.
L'argomento è affrontato nell'Editoriale di Ottobre di Medico e Bambino. Dice Federico Marchetti, autore dell'editoriale: "Se consideriamo globalmente gli eccessi di durata della terapia antibiotica, possiamo concordare che non solo la durata è in alcuni casi inutilmente eccessiva (e con maggiori effetti collaterali), ma anche a rischio di favorire lo sviluppo di resistenze batteriche. Resistenze che, in ambito pediatrico, per i comuni patogeni delle infezioni respiratorie è comunque molto contenuta. Non lo è invece per alcuni patogeni abituali commensali in presenza di pazienti (anche in età pediatrica) con patologia cronica e con frequenti ospedalizzazioni. Le strategie per la prevenzione di questo rilevante problema sono ancora molto incerte, ma sicuramente l’eccesso della pressione antibiotica nella durata del trattamento non è la strategia migliore da seguire, qualora possibile".

Vedi l'editoriale nella versione estesa:

F. Marchetti.
ANTIBIOTICI, RESISTENZE E DURATA DELLA TERAPIA
Medico e Bambino 2017;36:483-484

Nessun commento:

Posta un commento