venerdì 2 luglio 2010

Atrocità in Afghanistan

Il 10 giugno alcuni giornali hanno pubblicato una notizia agghiacciante: “in Afghanistan i talebani hanno impiccato un bambino di 7 anni”, reo di non so quale azione di spionaggio.
A distanza di molti giorni da questa atrocità (non so quale aggettivo usare, qualsiasi vocabolo mi viene in mente mi sembra riduttivo, qualcuno mi aiuti a trovarne uno adatto) non riesco a non pensare a questa crudeltà compiuta su un bambino.

Com’è possibile che accada questo? Impiccare pubblicamente un bambino nel 2010.
Nel 2001 il regista francese Jean-Jacques Annaud ha girato un film intitolato il “Nemico alle porte”, film, che penso molti abbiano visto, sulla battaglia di Stalingrado, con numerose terribili scene di sangue e violenza. Una delle più difficili da vedere è quella del bambino Sacha, usato dai grandi per la loro guerra, come probabilmente questo povero bambino afgano, penzolare impiccato ad una pompa d’acqua per locomotive. Credo che il regista, generoso di sangue e atrocità per tutto il film, abbia avuto un po’ di pudore o disagio a mostrare il corpicino che penzola dalla forca, cosi lo ha fatto per pochi secondi, in lontananza, ma la scena è ugualmente quasi impossibile da guardare.
Sappiamo che ogni giorno muoiono bambini per fame, per malattie o mancanza di farmaci per curarle, per guerre, per violenze degli adulti, sempre e comunque per qualche crudeltà dei grandi, grandi potenze, grandi interessi, grandi regole del mercato, grandi giochi della politica, grandi… egoismi.
Questo martirio, di uno sconosciuto, piccolo, afgano sembra riassumere la tragedia dell’infanzia nell’inizio del 3° millennio.
Dolorosamente, mi sorprende, che questo fatto abbia avuto così poca risonanza, non grida, non appelli, non dibattiti, non blog o discussioni, non l’orrore generale che merita. Non so perché, forse non ci siamo fermati a riflettere a sufficienza, forse non abbiamo guardato nostro figlio, nostro nipote o un qualsiasi bambino di 7 anni e abbiamo immaginato…
A noi Pediatri è richiesta, e sicuramente l’abbiamo, una sensibilità, un’attenzione speciale per i bambini e credo che non possiamo dimenticare questa atrocità. Non so cosa fare di concreto, chi coinvolgere e come farlo. Credo che tutti insieme, noi pediatri, dobbiamo fare qualcosa. Cominciamo da un gesto semplice, facciamo uscire il prossimo numero delle principali e diffuse riviste italiane: Prospettive in Pediatria e Medico e Bambino, Quaderni ACP e le altre, listate a lutto, spiegandone il motivo e raccogliendo suggerimenti e idee per continuare a ricordare questo piccolo innocente sconosciuto martire. Forse, riusciremo a ridurre di un briciolo la violenza che ogni giorno migliaia di sconosciuti bambini subiscono; lo dico cosciente dell’ingenuità e del rischio di retorica, ma l’informazione e il mantenere alta l’attenzione su questi problemi sono i pochi mezzi di cui disponiamo.

Rossano M. Rezzonico
Pediatra ospedaliero, Lainate (Milano)

2 commenti:

  1. Un saluto all'amico Rossano.
    E' una gravissima atrocità,e come tu dici la cosa grave è che non se ne è parlato più di tanto, continuiamo a ricordare...
    Damiana Spanu
    Pediatria di Comunità
    Nuoro

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  2. Di concreto bisogna far girare la notizia sui blog,diffonderla il più possibile in modo che anche la gente comune sappia.Il blog di Beppe Grillo è di sicuro il più affidabile per far girare la notizia di questo tremendo delitto. Noi pediatri dobbiamo difendere i bambini da tutte le atrocità di questo mondo.
    Marisa ex ospedaliera

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