domenica 18 dicembre 2011

La ranitidina sarebbe associata ad un maggiore rischio di infezioni e di morte nei neonati di basso peso

Secondo i risultati di un studio italiano pubblicato online il 12 dicembre su Pediatrics i neonati di basso peso alla nascita trattati con Ranitidina hanno un rischio 6 volte maggiore di mortalità per infezione rispetto a quelli non trattati con il farmaco.

L'acidità gastrica uccide gli agenti patogeni, e inibendo la sua secrezione, la ranitidina aumenterebbe il rischio di infezione. Questa è l'ipotesi che spiegherebbe i risultati di questo importante studio multicentrico prospettico sulla morbilità e la mortalità associate all'uso della ranitidina nei neonati di peso molto basso peso alla nascita che ha coivolto i Centri italiani.

Sono stati arruolati 274 neonati con peso alla nascita compreso tra 401 e 1500 gr, o una età gestazionale compresa tra 24 e 32 settimane

Quarantadue di questi bambini hanno ricevuto la ranitidina per prevenire lo stress indotto da malattia peptica. Altre 49 hanno ricevuto il farmaco a causa di sospetta malattia da reflusso gastroesofageo. I restanti 183 neonati non hanno ricevuto la ranitidina.

Le due popolazioni non hanno mostrato differenze significative nelle loro caratteristiche demografiche e cliniche. Inoltre, l'analisi multivariata ha mostrato che la prescrizione di ranitidina da parte dei medici non è stata influenzata dall'età gestazionale dei neonati', dal peso alla nascita, dal sesso, dal punteggio Apgar, dall'indice di rischio critico, dalla presenza di un accesso vascolare centrale, o dalla ventilazione meccanica.

Trentaquattro bambini che hanno ricevuto la ranitidina hanno sviluppato infezioni (37,4%), rispetto ai 28 (9.8%) non esposti a ranitidina (odds ratio: 5.5, 95% IC 2.9–10.4, P, .001). La sepsi è la più comune infezione, che colpisce il 25,3% dei bambini che hanno ricevuto la ranitidina rispetto al 8,7% dei bambini che non hanno ricevuto il farmaco. La durata del trattamento con la ranitidina non ha influenzato il rischio di infezione.

I neonati che hanno ricevuto la ranitidina hanno sviluppato una enterocolite necrotizzante nel 9,8% dei casi vs 1,6% di quelli che non trattati (odds ratio: 6.6; 95% IC: 1.7–25.0, P =0,003).

I neonati che hanno ricevuto la ranitidina sono stati ricoverati 52 giorni in ospedale rispetto ai 36 giorni dei non trattati (P = .001).

Il 9,9% dei bambini che sono stati trattati è morto rispetto all' 1,6% di coloro che non hanno ricevuto il farmaco (p = 0,003).

La Food and Drug Administration non ha approvato la ranitidina per l'uso in neonati pretermine, ma l'utilizzo off-label in questa popolazione è in aumento.

I risultati di questo studio suggeriscono che la ranitidina deve essere somministrato solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio.

Ulteriori studi sono necessari per indagare i motivi del maggiore rischio di infezione associato all'uso della ranitidina. Sembrerebbe che il farmaco modifichi l'ambiente gastrico favorendo le infezioni da agenti patogeni, come Escherichia coli e la Klebsiella, entrambi documentati in questo studio. Gli Autori del lavoro ipotizzano che il farmaco può anche interferire con le difese immunitarie, compresa la produzione di citochine infiammatorie, e il rapporto Th1-Th2.

Leggi il lavoro per esteso:

Terrin G, Passariello A, De Curtis M, Manguso F, Salvia G, Lega L, Messina F, Paludetto R, Canani RB. Ranitidine is Associated With Infections, Necrotizing Enterocolitis, and Fatal Outcome in Newborns. Pediatrics. 2011 Dec 12. [Epub ahead of print]






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