sabato 10 marzo 2012

MEDICO E BAMBINO NELLA PEDIATRIA ITALIANA: VALUTAZIONE STORICA





L’anniversario dei trenta anni di pubblicazione di Medico e Bambino si presta a una valutazione storica, infatti il limite fra la cronaca e la storia non è ben definito, ma l’intervallo minimo è proprio quello dei trenta anni.
L’analisi della rivista permette di rilevare l’evoluzione della cultura pediatrica italiana, ma rappresenta soprattutto un importante fonte documentaria. Se nel 2001 fu fatta la valutazione delle «Vere e false novità in pediatria» oggi l’ingresso nella storia dà la possibilità di una valutazione globale.
Il contributo assolutamente originale che fornisce Medico e Bambino è la valutazione dei progressi delle scienze pediatriche. È chiaro che l’aggiornamento e la ricerca bibliografica deve essere personale e condotta sui lavori originali, ma Medico e Bambino fornisce un elemento di documentazione importante perché, attraverso le segnalazioni contenute nella «Pagina gialla» e nell’annuale rubrica: «Novità in pediatria pratica», si hanno le segnalazioni dei principali lavori a livello internazionale che, analizzati in sequenza temporale, danno sia lo stato di avanzamento della ricerca, sia delle incertezze, delle speranze, o degli errori del progresso scientifico.
Si tratta di scelte dalla letteratura internazionale eseguite da autorevoli pediatri e vagliate da un altrettanto autorevole comitato scientifico, ma il dato storico interessante è che esprimono lo stato dell’arte del singolo momento in cui sono state pubblicate.
Com’è noto la storia si deve basare sui documenti e pertanto Medico e Bambino è divenuto una fonte di ricerca storica unica dell’intero panorama italiano.
Ecco alcuni esempi. In una stessa pagina si segnala la terapia dell’angioma piano con laser pulsatile, fra diabete, celiachia, allattamento al seno, ma anche di testicolo mobile e criptorchidismo (Medico e Bambino 1993;22:704-705). Oppure il dibattito sullo screening con ultrasuoni in caso di displasia dell’anca in cui è ben presente anche la valutazione dei costi (Medico e Bambino 1995;24:554). Un utile riflessione può essere anche quella quando si scrive che: «nell’annata trascorsa, dall’estate ’95 all’estate ’96, una sessantina di geni patogeni sono stati individuati», fra cui anche quello, vicino alla ricerca italiana, della sindrome di Romano-Ward (Medico e Bambino 1996;25:661).
La «Pagina gialla» offre un ulteriore elemento utile per la ricerca storica, perché la cadenza mensile le impone un’impostazione di attualità da rappresentare una vera “cronaca scientifica pediatrica” che ancora di più rappresentano lo spirito del momento. Basta scorrere i sottotitoli della «Pagina gialla» del novembre 1994: «Passeggiando tra i virus… a) varicella e orchite; b) Sindrome mononucleosica da Herpesvirus 6; c) Perdita acuta dell’udito in corso di malattia da virus EB; Malattia di Kawasaki contro malattia reumatica: chi sale e chi scende; Fascite necrotizzante da streptococco beta-emolitico di gruppo A; Una speranza per la cura dell’artrite reumatoide; Lunga “memoria” per il vaccino ricombinante anti-epatite B; Budesonide anche nella malattia di Crohn; Come vanno a scuola i bambini nati con peso inferiore ai 750 g?». Il segno dei tempi viene fornito anche dal testo dell’ultima notizia selezionata quando si legge: «Oggi vengono assistiti con una certa frequenza neonati che pesano tra 500 e 750 g o che sono nati tra la 24° e 26° settimana...». Oggi stiamo dibattendo su limiti ancora inferiori. Ma anche questo è un segno dei tempi.
Il passare dei tempi è anche dimostrato da questa segnalazione: «Sempre in tema di “grandi vaccinazioni” non sembra fuori luogo registrare il successo sui grandi numeri e tempi brevi della vaccinazione contro l’epatite B a Taywan. Dopo la vaccinazione l’incidenza dell’epatocarcinoma nei bambini da 6 a 14 anni di età è scesa da 0,74/100.000 a 0,36/100.000 per i nati dopo il 1984 e a 0,13 per i nati dopo il 1990 (Medico e Bambino 1997;26:665). Riflettiamo che in questa trenta anni sono stati in prima pagina e poi dimenticati tanti vaccini.
La storia delle scienze, e perciò anche della medicina, non si deve limitare a una speculazione fine a se stessa, ma è utile per capire la linearità del pensiero utile a comprendere il presente per meglio identificare i percorsi futuri.
Se si esamina il criterio delle scelte delle segnalazioni fatte, ma anche degli articoli pubblicati, si nota come le scelte redazionali si siano basate sempre sugli stimoli che venivano dal mondo scientifico e pediatrico, senza mai forzare o privilegiare altri argomenti.
Attenendomi al compito assegnato allo storico, che è quello di capire e interpretare, ma mai di giudicare, mi astengo da qualunque valutazione, ma l’osservazione della precisione e completezza degli argomenti trattati, indica che il cammino percorso è stato giusto ed è stato quello vincente per cui è importante continuare così.


Prof. Italo Farnetani
Giornalista, pediatra, professore a contratto Università di Milano-Bicocca

Nessun commento:

Posta un commento