
Sul numero di Marzo di Medico e Bambino è pubblicata la sintesi delle Linee Guida, con il commento autorevole di Cinzia Raffin, direttrice scientifica della fondazione Bambini e Autismo. Ci ricorda Cinzia Raffin un aspetto importante che spiega in parte le innumerevoli polemiche che sono nate dopo la pubblicazione delle LG: "Le difficoltà che la famiglia incontra a crescere il figlio con manifestazioni autistiche portano, dopo la diagnosi, a cercare o ad accettare offerte terapeutiche e di sostegno non Evidence-based (le linee guida pubblicate hanno essenzialmente lo scopo di superare questo rischio)".
Scrive il Prof Panizon nel suo editoriale: "il commento di Cinzia Raffin fà cenno tra gli altri agli interventi poli-partisan in Parlamento (il Parlamento, ahimè, non del popolo ma delle lobbies) proprio su quelle LG, e sugli interventi che NON vi sono stati nominati (non evidentemente perché “falsi” ma perché non sostenuti, sinora, da sufficienti “evidenze”); omissioni che sono apparse offensive e costrittive per gli operatori (cosa che non può essere nemmeno immaginata, nell’ambito di una sincera “buona pratica clinica”); interventi a cui il Governo, nella persona del Sottosegretario alla salute ha risposto che “c’è la disponibilità del Governo ad approfondire, validare ed emendare le linee guida”. Ma a chi li farà fare, il Governo, queste validazioni e questi emendamenti? Forse a quell’Istituto Superiore di Sanità che le ha elaborate? Oppure a un Super-Istituto di prossima istituzione?"
Il rischio che si corre è quello di non dare sufficente credibilità a queste importanti LG. Crediamo che sia necessario per passare dal dire al fare seguire quello che il Ministro della Sanità Balduzzi ha riportato in occasione della Giornata Mondiale sull'Autisno: "Il ministero intende promuovere in collaborazione con le Regioni, lo sviluppo di reti di servizi sanitari e socioassistenziali per la diagnosi, la presa in carico ed il trattamento di queste condizioni, valorizzando l'approccio multiprofessionale ed interdisciplinare e promuovendo l'integrazione tra gli interventi sanitari e quelli scolastici, educativi e sociali, tra servizi pubblici e servizi del privato accreditato, del privato sociale, il coinvolgimento delle famiglie e le loro associazioni".
C'è quindi molto da lavorare se si considera anche, come riportato nell'editoriale di Medico e Bambino: "I bambini con autismo saranno pochi, ma sono più di quelli col diabete; e se consideriamo quelli che entrano nel (forse troppo largo) “spettro autistico”, che comprende anche bambini che avremmo considerato semplicemente come “molto difficili” (e attenzione a non medicalizzare quello che non va medicalizzato), diventano subito tanti. E diventa subito difficile sceverare tra quelli che hanno bisogno di cure e quelli che hanno bisogno di comprensione".
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