giovedì 20 maggio 2010

Il Parlamento Inglese discute sui finanziamenti per l'omeopatia




Commissione per la Scienza e Tecnologia

Evidence check 2: Omeopatia

Relazione pubblicata

Lunedì 22 febbraio 2010 la Commissione ha pubblicato “Evidence check 2: Omeopatia”, il quarto rapporto della sessione 2009-2010. Il rapporto include i dibattiti e gli scritti.

IL PARLAMENTO INGLESE SOLLECITA IL GOVERNO AFFINCHÉ RITIRI I FINANZIAMENTI ALL’OMEOPATIA DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE E L’AUTORIZZAZIONE DELL’AGENZIA INGLESE DEL FARMACO (MHRA).

“Nella relazione pubblicata oggi, la Commissione per la Scienza e Tecnologia dichiara che il Sistema Sanitario Nazionale dovrebbe tagliare i finanziamenti all’omeopatia. Dichiara anche che l’Agenzia Inglese del Farmaco (MHRA) non dovrebbe permettere che i prodotti omeopatici vengano rimborsati senza evidenza di una loro efficacia. Poiché i prodotti omeopatici non sono farmaci essi non dovrebbero più essere autorizzati dall’MHRA.

La Commissione ha effettuato un controllo per verificare se la politica del Governo riguardo l’omeopatia si basi su prove solide. La Commissione ha riscontrato una discordanza tra le evidenze e la politica. Mentre da un lato il Governo riconosce che al di là dell’effetto placebo (il paziente migliora poiché crede nel trattamento) non esistono prove sull’efficacia dei prodotti omeopatici, dall’altro non intende cambiare o rivedere la sua politica riguardo il finanziamento all’omeopatia da parte del Sistema Sanitario Nazionale.

La Commissione concorda con il Governo che le prove dimostrano che l’omeopatia non è efficace (vale a dire, che non va oltre l’effetto placebo) e che le spiegazioni riguardo l’efficacia dell’omeopatia non sono scientificamente plausibili.

La Commissione è giunta alla conclusione che, dato che la letteratura scientifica esistente non ne dimostra l’efficacia, ulteriori sperimentazioni cliniche sui prodotti omeopatici non siano giustificate.

Secondo la Commissione l’omeopatia è un trattamento placebo e il Governo dovrebbe darsi una politica riguardo la prescrizione di placebo. Il Governo è riluttante a parlare di appropriatezza ed etica nella prescrizione di placebo ai pazienti, una prescrizione che in qualche modo si basa sull’inganno del paziente. Prescrivere un placebo non si accorda con il principio della scelta informata, approccio che il Governo ritiene molto importante.

Al di là delle questioni etiche e della limpidezza nella relazione medico-paziente, il prescrivere placebo non è altro che una cattiva medicina. L’effetto dei placebo è inattendibile e imprevedibile e non può rappresentare la base di nessun trattamento che venga garantito e rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale.

La relazione prende anche in esame il sistema di autorizzazione dell’MHRA per i prodotti omeopatici. Di particolare interesse per la Commissione è l’introduzione nel 2006 del Piano Nazionale di Regolamentazione (NRS), poiché esso ammette indicazioni mediche basate su studi, letteratura e risultati di sperimentazione omeopatiche anziché sulla base di sperimentazioni cliniche controllate, che rappresentano il requisito riconosciuto per farmaci soggetti a rimborso.

Il disegno di studio dell’MHRA sul prodotto Arnica Montana 30CH, l’unico prodotto al momento autorizzato dal Sistema Sanitario Nazionale, è superficiale; infatti, alcune parti del test non sono approfondite e altre parti sono fuorvianti poiché portano a credere che il prodotto contiene un ingrediente attivo.

In base agli attuali piani di autorizzazione le indicazioni che accompagnano i prodotti omeopatici non informano il pubblico che si tratta di pillole di zucchero non contenenti ingredienti attivi. I piani autorizzativi e l’etichettatura insufficiente hanno portato a una falsa legittimizzazione medica dei prodotti omeopatici.

Il Presidente della Commissione, il parlamentare, Phil Willis, ha dichiarato:

“Questa inchiesta è stata una sfida che ha provocato forti reazioni. Abbiamo tentato di determinare se la politica del Governo sull’omeopatia si basi su prove reali, e ciò non avviene.

Essa costituisce uno sfortunato precedente che potrebbe far pensare che il Servizio Sanitario possa considerare che la credenza diffusa che l’omeopatia funzioni rappresenti una prova sufficiente per continuare a spenderci denaro pubblico. Ciò diffonde anche un messaggio confuso e ha conseguenze potenzialmente dannose. Rimaniamo in attesa di ricevere una risposta dal Governo”.

Per la riunione della Commissione per la Scienza e Tecnologia del 1 ottobre, la precedente commissione IUSS ha commissionato un lavoro per valutare l’utilizzo dell’evidenza scientifica da parte del Governo nel suo piano d’azione politica. La Commissione ha scritto al Governo in merito a diversi argomenti e ha rivolto due domande: 1) qual è il piano d’azione politica? 2) su quale prova si basa il piano d’azione? Il Governo ha risposto e dopo aver preso in considerazione tali risposte la Commissione ha scelto di riesaminare il problema dell’Omeopatia”.

La Commissione ha richiesto della brevi presentazioni sulle seguenti questioni:

-La politica del Governo relativa all’autorizzazione dei prodotti omeopatici
-La politica del Governo relativa al finanziamento dell’omeopatia attraverso il Sistema Sanitario Nazionale
-Le basi di prova relative ai prodotti e servizi omeopatici

Traduzione a cura di Emanuela Di Benedetto



Articoli sull'omeopatia pubblicati su Medico e Bambino

Panizon F. Come sta l’omeopatia? Medico e Bambino 2004;23(5):303-8

M&B. Omeopatia e placebo. Medico e Bambino 2005;24(7):415

Radzik D. Un trattamento omeopatico scelto dai genitori non è efficace nel ridurre le URI dei bambini. Medico e Bambino pagine elettroniche 2006;9(4)

Bartolozzi G. La medicina alternativa in pediatria. Medico e Bambino pagine elettroniche 2009;12(1)

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