domenica 5 giugno 2011

Il Nuovo Piano Nazionale per l'eliminazione del Morbillo e Rosolia congenita


E' stato approvato, con l'Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2011, il nuovo Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015.


Il documento, nel ribadire gli obiettivi generali che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato per il 2015, ovvero:

  • eliminazione dei casi di morbillo endemico
  • eliminazione dei casi di rosolia endemica
  • prevenzione dei casi di rosolia congenita (<1 caso ogni 100.000 nati vivi)

illustra gli obiettivi specifici e le azioni da attuare per il loro raggiungimento:

  1. Raggiungere una copertura vaccinale >95% per la prima dose di MPR, entro i 24 mesi di vita, a livello nazionale, regionale e in tutte le ASL e >90% in tutti i distretti
  2. Raggiungere una copertura vaccinale > 95% per la seconda dose di MPR entro il compimento del 12° anno a livello nazionale, regionale e in tutte le ASL e >90% in tutti i distretti
  3. Mettere in atto iniziative vaccinali supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili sopra i 2 anni inclusi gli adolescenti, i giovani adulti ed i soggetti a rischio (operatori sanitari e scolastici, militari, gruppi “difficili da raggiungere” quali i nomadi)
  4. Ridurre la percentuale di donne in età fertile suscettibili alla rosolia a meno del 5%
  5. Migliorare la sorveglianza epidemiologica del morbillo, della rosolia, della rosolia in gravidanza e della rosolia congenita e degli eventi avversi a vaccino
  6. Migliorare l’indagine epidemiologica dei casi di morbillo, inclusa la gestione dei focolai epidemici
  7. Garantire la diffusione del nuovo Piano e migliorare la disponibilità di informazioni scientifiche relative a morbillo e rosolia da diffondere tra gli operatori sanitari e tra la popolazione generale.

Le Regioni e Province Autonome hanno la responsabilità di garantire che tutte le ASL partecipino al programma verificando la disponibilità delle risorse operative necessarie. Dovranno, inoltre, individuare un coordinatore regionale con il compito di supervisionare le attività svolte sul territorio e di procedere alla valutazione semestrale degli indicatori di processo ed annuale degli indicatori di risultato.
I risultati delle valutazioni regionali dovranno essere trasmessi al Ministero della Salute ed all’Istituto Superiore di Sanità, ai fini del monitoraggio dell’andamento del Piano a livello nazionale.
L’ultima parte del Piano contiene vari allegati, compresa la modulistica necessaria per la notifica delle singole malattie.

1 commento:

  1. Il Piano di eliminazione ricalca in pratica quello analogo del 2003 (varato dopo la epidemia del 2000-02).
    Il risultato del Piano precedente è sconfortante: la copertura 2007 dei bambini <2 anni è inferiore al 90%; secondo Passi 2007 dal 32 al 57% delle donne in età fertile è a rischio per rosolia.
    Unico risultato concreto: essendo tornata obbligatoria la notifica dei casi di rosolia cong., mentre prima ne temevamo la presenza ora sappiamo con certezza che questi casi ci sono davvero.
    Non voglio dire che sia inutile fare questi Piani, anzi..
    Bisogna però che non restino solo un elenco di obiettivi da raggiungere, occorre anche specificare come si dovrà procedere per raggiungerli e con quali risorse (umane e materiali); chi e come farà la sorveglianza epidemiologica; chi e come esporrà i report a utenza e operatori; chi e come provvederà a una informazione scientifica e imparziale; chi e come procederà alla vaccinazione degli adulti suscettibili e dei soggetti difficili da raggiungere.
    Mi sembra che sarebbe stato necessario specificare anche un livello di priorità degli interventi: forse non si può fare bene tutto; in certe realtà la copertura per PCV è pari o superiore a quella per MPR (forse a causa di certi incentivi?). Io penso che sarebbe utile prevedere che se non sono raggiunti e mantenuti per 3-5 anni i tassi di copertura indicati dal Piano non si dovrebbe prendere in considerazione la introduzione di nuovi vaccini.
    Tutti questi concetti sono rintracciabili nella bozza del PNV 2010-12 che si preoccupa anche di stabilire un altro punto fondamentale, cioè i requisiti che devono essere soddisfatti da un nuovo vaccino per poter essere inserito nel calendario vaccinale.
    Sarà per colpa di queste sconvolgenti novità (che in realtà dovrebbero essere il presupposto minimo garantito) che il PNV 2010-12 non riesce a vedere ufficialmente la luce?

    Rosario Cavallo
    Pediatra di famiglia, Salice Salentino (Lecce)

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