martedì 29 luglio 2014

La salute nel 7° Rapporto della Convenzione per i diritti dell’infanzia: focus sulla salute mentale


Sul numero di Giugno di Medico e Bambino viene dato risalto al 7° Rapporto della Convenzione per i diritti per l'infanzia. Si riportano le criticità evidenziate in merito alla salute mentale

Nell’ambito della salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza, permangono tutte le criticità già evidenziate nei precedenti Rapporti. L’Italia ha buone linee di indirizzo, ma poco applicate e con ampie disuguaglianze inter-regionali. Lo stanziamento di risorse da parte delle Regioni continua a essere insufficiente per garantire la necessaria rete di strutture territoriali, semiresidenziali, residenziali e di ricovero, che in alcuni ambiti appare addirittura in significativa diminuzione. Continuano a esserci Regioni in cui mancano gli stessi servizi territoriali e/o il personale è gravemente insufficiente e/o non sono previste tutte le figure multidisciplinari necessarie per i percorsi terapeutici. Dal 2008 al 2013 si sono evidenziati un rilevante incremento delle richieste alle Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e un rapido cambiamento nella tipologia di utenti e famiglie. Ad esempio nella Regione Piemonte, dal 2004 al 2011, il numero di utenti che hanno avuto almeno un contatto con i Servizi di Neuropsichiatria Infantile è aumentato mediamente del 6,4% all’anno, mentre il numero di nuovi utenti nello stesso periodo è aumentato mediamente del 4,91% all’anno. Analogo andamento si rileva nella Regione Toscana. In aumento le richieste per disturbi dello sviluppo (quali la dislessia e i disturbi specifici del linguaggio), le richieste per utenti con disabilità o con disturbi psichiatrici di rilevante gravità e complessità, i comportamenti dirompenti, spesso resi esplosivi dal contemporaneo incremento dell’abuso occasionale di sostanze. Sono comparse nuove modalità con le quali si manifesta il disagio psichico, attraverso la dipendenza da Internet, l’isolamento in casa, l’aggregazione in bande e molte altre forme. È contemporaneamente diminuita la tenuta del sistema familiare e ambientale complessivo, più frammentato e isolato dal contesto e gravato dalla presenza di criticità lavorative ed economiche, in particolare quando è necessario assistere in modo intensivo e prolungato un figlio con patologia psichiatrica grave e/o disabilità complessa. 
Le raccomandazioni relative al MS, alla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, all’Istituto Superiore di Sanità, sono di strutturare un adeguato sistema di monitoraggio della salute mentale dei bambini e degli adolescenti; di pianificare interventi coordinati di promozione della salute mentale, con particolare attenzione alla sensibilizzazione e formazione dei pediatri di famiglia e degli operatori scolastici, alla prevenzione dei suicidi, dei DCA e di altri analoghi disturbi a elevato impatto; di garantire, attraverso adeguati investimenti di risorse, la presenza omogenea in tutto il territorio nazionale di un sistema integrato di Servizi di Neuropsichiatria Infantile, sia in termini di professionalità che di strutture, in grado di operare in coerente sinergia con pediatri, pedagogisti clinici e altre figure professionali riconosciute, così da garantire i necessari interventi non farmacologici e/o farmacologici e un approccio il più possibile multidisciplinare ai disturbi neuro-psichici dell’infanzia e dell’adolescenza, strutturando inoltre al suo interno Centri di Riferimento per patologie particolarmente rilevanti come DCA, autismo ecc.

Tamburlini G. LA SALUTE NEL 7° RAPPORTO CRC. Medico e Bambino 2014;33:395-6
(accesso libero) 


Il testo integrale del 7° Rapporto può essere scaricato da www.gruppocrc.net

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