domenica 31 ottobre 2010

Cure primarie in Pediatria: la situazione in Europa

Per richiamare l’attenzione sull’importanza delle cure primarie l’OMS ha di recente lanciato lo slogan Primary health care -Now more than ever (The world health report. WHO, 2008). Se da un lato sembra ovvio che la figura di riferimento delle cure primarie in età pediatrica debba essere il pediatra (Cheng TC. Pediatrics 2004;113:1802-9), risultati soddisfacenti in termine di indicatori di salute pediatrica sono stati ottenuti anche in alcuni Paesi che escludono il pediatra dalle cure primarie (Katz M, et al. Pediatrics 2002;1098:788-96). Laddove è il medico di famiglia a occuparsi in prima battuta del bambino il dibattito è aperto su quanta pediatria il medico sappia effettivamente, sulle sue capacità di selezionare correttamente i bambini da inviare in ospedale e sulla scarsa garanzia data da questo sistema in termini di azione preventiva. Nei Paesi in cui le cure primarie ai bambini sono erogate da specialisti pediatri si teme invece che l’accesso non selezionato e diretto allo specialista pediatra produca un eccesso di intervento non necessario (costoso e potenzialmente dannoso) e che in prospettiva il numero degli specialisti pediatri non sarà più sufficiente (Stephenson T, et al. Arch Dis Child 2010;95:767-8).

Uno studio sponsorizzato dalla European Academy of Paediatrics e che riguarda 29 Paesi fa la fotografia della organizzazione delle cure primarie pediatriche in Europa (Van Esso D, et al. Arch Dis Child 2010;95:791-5, vedi anche la traduzione italiana riportata sul sito di M&B). Le cose variano considerevolmente da Paese a Paese, a partire dal fatto che la stessa età pediatrica è considerata in maniera differente (0-14 una metà, 0-18 o 0-19 l’altra metà). I Paesi in cui le cure primarie pediatriche sono affidate in prima battuta al pediatra sono solo 7 (Israele, Cechia, Slovacchia, Grecia, Cipro, Spagna, Slovenia) e sono in netto calo (dal 35% al 23%) rispetto a una indagine di una decina di anni fa (Katz M. Pediatrics 2002;109:788- 96). Cala anche la quota di Paesi (dal 47% al 35%) che hanno un sistema misto (tra questi viene messa l’Italia) in cui le cure primarie pediatriche sono svolte dal pediatra ma in cui è possibile anche una scelta individuale diversa da parte della famiglia o c’è un approccio differente in ragione della tipologia dell’intervento (preventivo o clinico terapeutico).
Salgono invece i Paesi in cui le cure primarie pediatriche passano attraverso il filtro del medico di medicina generale/medico di famiglia (dal 18% al 41%). In questi stessi Paesi la formazione pediatrica del medico di medicina generale/medico di famiglia dura mediamente soltanto 4 mesi.

Si tratta forse di un lavoro poco utile per tirare delle conclusioni: ha infatti l’oggettivo limite di non offrire alcun elemento utile a valutare la resa dei modelli adottati nei diversi Paesi in termini concreti di salute dei bambini. Ma sembra comunque un lavoro da leggere, una base di partenza per riflettere in un momento di grande incertezza e di crisi di identità della pediatria.

Dalla Pagina Gialla di Medico e Bambino, Ottobre 2010



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