venerdì 8 luglio 2011

I ricoveri pediatrici nel 2009

Il recente rapporto del Ministero della Salute italiano sui ricoveri nel 2009 è ricco di dati e tabelle. Un primo dato che se ne può ricavare è il significativo calo tendenziale di quelli ordinari pediatrici.

Se si analizza la sola classe di età 1-4 anni il tasso dei ricoveri ordinari dei maschi è ad esempio diminuito del 18% circa in sei anni, passando dal 114‰ nel 2003 al 94‰ nel 2009.

La notizia è buona e potrebbe indicare sia un miglioramento dello stato di salute della popolazione che - soprattutto - un miglior filtro ai ricoveri inutili e migliori cure domiciliari e ambulatoriali.

La variabilità dei ricoveri ordinari tra le Regioni italiane continua a essere molto ampia, di circa tre volte, con un minimo del 43‰ (per la Regione Friuli Venezia Giulia) e un massimo del 143‰ (la Regione Puglia) sempre per i maschi nella fascia di età 1-4 anni. In questi 6 anni, e sempre facendo riferimento a questa fascia di età, quasi tutte le Regioni hanno ridotto i tassi di ospedalizzazione, fatta eccezione per la Puglia e per il Piemonte che tuttavia ha una percentuale di ricoveri inferiore alla media nazionale.

Un dato sorprendente è che le femmine di pari età (1-4 anni) a livello nazionale hanno un rischio di ricovero ordinario del 72‰ e dunque di circa un quarto inferiore a quello dei maschi, che è del 94‰. In tutto il mondo i maschi sono ricoverati di più, ma la spiegazione più importante in molti casi non è quella dello svantaggio biologico, che pure c’è, ma il fatto che ci si preoccupa di più per la loro salute (rispetto a quella delle femmine). Il differenziale tra diverse Regioni (e Paesi) potrebbe dare una misura di quanto questo fattore conti.

Per ciò che riguarda i day hospital, il tasso di ospedalizzazione nazionale nel 2009 di maschi e femmine di età 1-4 anni è del 42‰, pari alla metà dei ricoveri ordinari, il cui tasso globale maschi e femmine è dell’83‰. Anche per i day hospital c’è un’ampia variabilità tra Regioni, con un minimo del 20‰ (la Regione Emilia Romagna) e un massimo del 96‰ (il Lazio) e un rilevante maggior rischio di ricorso al day hospital per i maschi rispetto alle femmine: 48‰ vs 36‰.


Crediamo di poter affermare che le ampie variazioni tra Regioni nel ricorso al ricovero ordinario o in regime di day hospital non riflettano reali differenze di patologie o tanto meno di esiti di salute quanto piuttosto una varietà di consuetudini, culture e approcci organizzativi se non aziendalistici.

Le stesse variazioni osservate per il ricorso ai tagli cesarei o per alcuni ambiti di prescrizione farmaceutica (gli antibiotici sono più prescritti anche in ambito pediatrico nelle Regioni del Sud rispetto a quelle del Nord). La riflessione (e la discussione…) è aperta.

Franco Colonna, Federico Marchetti


Nel suo editoriale pubblicato sul numero di giugno di Medico e Bambino Giorgio Longo scrive: "I dati riportati nelle tabelle ci fanno toccare con mano differenze regionali fuori da ogni possibile immaginazione. Ho cercato di dare una spiegazione razionale senza riuscirci. Ho pensato a possibili differenze nelle percentuali di immigrati nella popolazione, oppure a differenze socioeconomiche o ambientali ma, che io sappia, in Puglia e Sicilia non hanno certo più immigrati che in Emilia Romagna o nel Veneto e, ancora, in Umbria, Lazio o Lombardia non credo ci siano tanti più poveri rispetto alle Regioni che registrano la metà dei loro ricoveri.
Forse qualcuno saprà trovare spiegazioni plausibili ma, certamente, viene difficile non vedere in questi numeri una possibile disattenzione delle autorità sanitarie (politiche) competenti (che pure questi numeri li producono e li controllano annualmente), ma anche un possibile opportunistico disinteresse di operatori, amministratori e dirigenti sanitari in generale..."

Longo G. I RICOVERI PEDIATRICI IN ITALIA. È TEMPO DI CAMBIARE?.
Medico e Bambino 2011;30:347-349

Per approfondimenti: www.salute.gov.it
Temi: ricoveri ospedalieri. Cliccare su: Rapporto annuale SDO 2009 e tabelle (vedi in particolare le tabelle di interesse pediatrico da 5.4 a 5.8.)

Vedi anche il testo riportato nella rubrica News Box di Medico e Bambino, sul numero di Giugno


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